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UniCredit rinnova i vertici Maggiori poteri a Nicastro

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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2010 alle ore 09:44.

MILANO - La lunga vicenda delle nomine al vertice dell'UniCredit del dopo-Profumo giungerà a conclusione oggi, con la nomina della direzione generale da parte del board convocato per le 14.30. Ma fino all'ultimo resta in sospeso l'assetto definitivo del vertice, con la posizione di Sergio Ermotti che continua a rimanere in bilico.

Ieri mattina si è riunito il comitato nomine e governance di UniCredit, che ha definito incarichi e deleghe da assegnare, tenendo conto delle proposte del nuovo ceo Federico Ghizzoni e delle indicazioni della Vigilanza di Bankitalia (che in una recente ispezione ha effettuato rilievi nell'area investment banking, in particolare sull'utilizzo dei derivati, che avrebbero portato anche a sanzioni nei confronti degli amministratori). Sembra, ma si tratta di indiscrezioni non confermate dalle fonti ufficiali della banca, che il ridisegno della governance preveda una forte direzione generale con deleghe non solo sul retail ma anche di coordinamento affidate a Roberto Nicastro. A Paolo Fiorentino verrebbe affidato il ruolo di chief operating officer, mentre per Ermotti, che figurerebbe comunque come direttore generale, sarebbe previsto il mantenimento della responsabilità su corporate e investment banking, ma con una posizione subordinata rispetto a quella di Nicastro. Una "gabbia" di governance che Ermotti starebbe valutando se accettare o meno.

Partito con l'idea di una direzione generale unica, il neo amministratore delegato Federico Ghizzoni si era convertito poi all'ipotesi di una doppia direzione generale per non scontentare i due deputy ceo candidati per i massimi ruoli di vertice: Roberto Nicastro, attuale deputy ceo con responsabilità di retail e Pmi, e Sergio Ermotti, con deleghe al corporate & investment banking.

Ermotti, ex Merrill Lynch, è stato finora sostenuto dal presidente Dieter Rampl e dai soci esteri, compresi i libici, oltre che da lobby esterne interessate alla continuità delle attività di corporate e investment. Nicastro era invece soprattutto il candidato delle Fondazioni e dalla componente italiana dell'azionariato, che meglio lo conosce per aver guidato da anni le operazioni sul territorio. Tanto che ancora ieri il Sindaco di Verona Flavio Tosi, "grande azionista" di Fondazione CariVerona, ha lanciato chiari segnali su quali siano le preferenze territoriali. «Sto alla finestra e non entro nel merito delle decisioni - ha detto Tosi all'agenzia Ansa –. A me interessa che venga scelto qualcuno con i piedi piantati per terra. Siamo ottimisti - ha comunque aggiunto - io un mio nome ce l'ho ma non glielo dico».

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Tags Correlati: ANSA | Banca d'Italia | Cassamarca | Dieter Rampl | Dino De Poli | Direzione Generale | Fabrizio Palenzona | Federico Ghizzoni | Flavio Tosi | Fondazione Crt | Maggiori | Merrill Lynch | Paolo Fiorentino | Partecipazioni societarie | Sergio Ermotti | Verona

 

E al giornalista che gli chiedeva se il nome del direttore generale preferito iniziasse per "N" e finisse per "O", Tosi si è limitato a rispondere? «Questo lo dice lei». A favore di una direzione generale unica si è schierato anche il presidente della Fondazione Cassamarca Dino De Poli. «Io mi sono già pronunciato per un solo direttore generale», ha detto De Poli, «sono troppi non solo i due direttori generali ma anche i vice direttori. UniCredit deve stare attento, deve essere capace di una gestione forte, unitaria e pubblicizzabile, altrimenti si rischia la divisione delle spoglie del caro estinto». Lo stesso De Poli ha rivelato che in serata avrebbe incontrato per la prima volta il nuovo amministratore delegato, Federico Ghizzoni, che ha lasciato l'istituto di Piazza Cordusio in auto insieme al vicepresidente Fabrizio Palenzona (rappresentante della Fondazione Crt). «Ghizzoni lo conosco appena – ha concluso De Poli – perchè si è occupato prevalentemente di attività all'estero». L'incontro è avvenuto poi ieri sera a Treviso, nell'ambito di un'iniziativa di beneficenza organizzata dalla banca e a cui hanno partecipato anche i deputy ceo: Roberto Nicastro e Paolo Fiorentino. Assente, solo Sergio Ermotti. (AI.G.)

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