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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2010 alle ore 06:42.

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Groupama verso l'asse con PremafinGroupama verso l'asse con Premafin

L'accordo, salvo colpi di scena, sarebbe vicino: Salvatore Ligresti è pronto a prendere in considerazione l'ingresso di Groupama nella galassia di famiglia. L'intesa, di massima, sarebbe stata discussa ieri dopo il summit tra l'Ingegnere, accompagnato dai figli Jonella, Paolo e Giulia, e il finanziare francese Vincent Bollorè da poco entrato in Premafin con il 5%. Il vertice, che si è tenuto a margine dell'assemblea di Mediobanca, ha accelerato la fase di trattative avviata da tempo e culminata la settimana scorsa con l'incontro alla Tour Bollorè tra Ligresti e gli emissari del gruppo assicurativo francese, nella ormai nota trasferta parigina per la visita al quartiere de la Défense.

La svolta, secondo fonti francesi, sarebbe però maturata ieri dopo il summit tra la famiglia e Bolloré, dal quale sarebbe scaturita «un'unità di visione». Il gruppo Ligresti, contattato, non ha rilasciato commenti. In attesa di dichiarazioni ufficiali, secondo alcune indiscrezioni, lo schema dell'operazione, ancora al vaglio delle autorità di Borsa, prevede l'ingresso di Groupama in Premafin con una quota «non di controllo». Ma questo - aggiungono le stesse fonti - sarebbe solo un primo passo verso un accordo di più ampio respiro. Il riferimento, ovviamente, è all'asset principale che Premafin ha in portafoglio: Fondiaria-Sai. Si spiega solo così l'interesse della compagnia transalpina per la galassia Ligresti alle prese con una complessa fase di ristruttuarzione che coinvolge più piani della catena, dalle holding personali dell'Ingegnere fino al gruppo assicurativo che per far fronte alla difficile congiuntura ha avviato un piano di dismissioni.

Quanto ai dettagli tecnici, è da capire in che misura e in che modo Groupama spunterà nel capitale di Premafin. Le opzioni sono molteplici e vanno dall'aumento di capitale riservato, all'acquisto di un pacchetto dagli attuali soci, dalla famiglia oppure da quel Credit Agricole Suisse che da 10 anni ha in gestione per conto terzi il 10% della finanziaria. Meno probabile che Groupama acquisti direttamente la quota sul mercato, vista la scarsa liquidità del titolo e il flottante ridotto al lumicino.

Secondo alcune ricostruzioni, a spingere per un accordo con i francesi sarebbero stati anche i figli dell'Ingegnere, da sempre favorevoli a una grande alleanza che dia respiro internazionale a FonSai. Mentre le resistenze di Salvatore Ligresti sarebbero state superate solo recentemente e come risposta agli eventi che hanno coinvolto la galassia. A tirare le fila avrebbe contribuito evidentemente Bollorè, che oltre ad essere vice presidente delle Generali è anche azionista di Mediobanca con una quota del 6%. Pacchetto quest'ultimo che si somma alle azioni in mano alla compagnia assicurativa francese che corrispondono al 4,9% di Piazzetta Cuccia di cui il 3,10% vincolato al patto. Visti gli intrecci sarà interessante vedere come evolveranno i rapporti all'interno di Mediobanca che in questa partita non riveste certo un ruolo secondario date le relazioni ultraventennali con i Ligresti, il sostegno finanziario garantito a FonSai e a Premafin e l'impegno preso per il rilancio del gruppo. Oltre al pacchetto che l'Ingegnere detiene direttamente in Piazzetta Cuccia.

Non a caso ieri l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, nel corso dell'assemblea dei soci ha dichiarato: «Auspichiamo di continuare i rapporti con il gruppo Ligresti con la stessa intensità del passato per i prossimi 20 anni, assistendo il gruppo nella veste di azionista di controllo di Premafin e Fondiaria anche in futuro». Per ora, d'altra parte, le redini, nonostante l'ingresso dei francesi, dovrebbero restare saldamente in mano alla famiglia. Anche perchè sebbene Ligresti abbia concesso il passo ai transalpini, difficilmente lascerà campo libero, tanto più ora che non ha ancora verificato il tipo di sinergie industriali che potrebbero scaturire da un'alleanza tra il gruppo assicurativo italiano e il colosso francese. Resta da capire come l'inserimento di Groupama nell'azionariato di Premafin possa poi cambiare i programmi della holding. La finanziaria è attualmente impegnata nel riscadenziamento di 322 milioni di debito, operazione che, dicono fonti bancarie, sembra procedere senza particolari ostacoli. Lo stesso Ligresti due giorni fa ha assicurato che l'intesa è vicina. Soprattutto ora che nel libro soci si prepara a entrare un azionista con le spalle larghe come Groupama.
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