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Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 19:39.
La Fed continua dritta sulla strada della politica economica ultra espansiva, perfino oltre le aspettative del mercato. La banca centrale americana, al termine della riunione del Fomc (il braccio di politica monetaria) ha annunciato che acquisterà 600 miliardi di titoli di Stato fino a giugno. La mossa ha lo scopo di dare un'ulteriore stimolo all'economia americana soprattutto sul fronte dell'occupazione ed evitare che entri in una spirale deflattiva (calo dei prezzi).
Si tratta di misure drastiche, mai prese prima, se non a ridosso della crisi. Il Fomc della Fed infatti avverte che il passo della ripresa «continua ad essere lento» e che, di conseguenza, il comitato di politica monetaria ha «deciso oggi di espandere il suo portafoglio di titoli». «Sebbene il Fomc - si legge nel comunicato finale - preveda un graduale ritorno a livelli più elevati di utilizzo delle risorse, in un contestao di stabilità dei prezzi, il progresso verso i propri obiettivi è stato deludentemente lento».
Inoltre nel suo comunicato la Fed fa sapere che il membro del Fomc, Thomas Hoenig ha votato contro le misure decise oggi e ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che queste spese «prolungate nel tempo possono causare un aumento delle aspettative inflazionistiche di lungo termine, che potrebbero destabilizzare l'economia»
Il programma prevede una serie di acquisti di titoli di stato (la cosiddetta pratica del quantitative easing che di fatto equivale a stampare dollari) dell'ammontare di 75 miliardi di dollari per un ammontare totale di 600 miliardi di dollari.
La Federal Reserve, ha deciso di lasciare invariati i tassi sui fed funds (i depositi delle banche presso la Federal Reserve ndr.) a un range tra lo 0 e lo 0,25 per cento. Si tratta del minimo storico a cui erano stati portati a dicembre 2008 e al quale dovrebbero rimanere «per un periodo esteso». Il tasso di sconto (quello a cui presta soldi alle banche ndr) è invece rimasto fermo allo 0,75 per cento.
La Fed «continuerà a monitorare le previsioni economiche e gli sviluppi finanziari e se necessario utilizzerà i mezzi a propria disposizione» per sostenere la ripresa. Le spese per consumi, che pure sono in graduale crescita, sono limitate da un alto tasso di disoccupazione, mentre l'inflazione dovrebbe «rimanere bassa per un certo periodo».