Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 03 novembre 2010 alle ore 08:48.
Questo articolo, soprattutto nella seconda parte, è stato il primo di una serie in cui annualmente Casa&case ha messo a confronto le previsioni degli operatori con i dati di consuntivo (Enrico Bronzo)
Per il 2007 le previsioni sul mercato immobiliare residenziale indicano una crescita in tutto il Paese. Mentre arrivano le prime stime sull'andamento del 2006 (i dati autorizzano a ritenere che negli ultimi 12 mesi l'incremento medio dei prezzi sia stato del 4%) le analisi sull'anno appena iniziato concordano nell'indicare un'ulteriore aumento compreso tra il 3 e il 4 per cento.
«Nel 2006 - dice Fabio Guglielmi, presidente di Professionecasa - abbiamo assistito a un allungamento dei tempi di vendita e alla valorizzazione degli immobili di qualità. Il nuovo anno promette di proseguire questo trend, senza alcun rischio di scoppio della bolla speculativa sui prezzi».
Dello stesso avviso Bruno Vettore, ad di Grimaldi franchising che vede la riconferma del 2006 con una crescita intorno al 4% anche per il nuovo anno. «Le banche garantiscono un ampio accesso al credito - spiega Vettore - con periodi di pagamento sempre più lunghi e percentuali che arrivano al 100% dell'immobile. Con queste condizioni possiamo sentirci al sicuro da brusche fluttuazioni del mercato». Dunque una crescita dei prezzi che continua, a una velocità doppia rispetto al tasso d'inflazione (1,9% la media 2005, 2,1% quella 2006).
Condizione, però, che allargherà sempre più il differenziale tra la capacità di spesa dei lavoratori dipendenti e il prezzo delle abitazioni. Secondo Federconsumatori il 2007 porterà un aumento dei prezzi immobiliari del 5%, con una crescita delle annualità di stipendio necessarie per acquistare un appartamento: dai 15,3 anni di retribuzione necessari nel 2001 per comprare 90 mq in zona semicentrale di una grande città si arriverà a superare i 20 anni durante il 2007. Una tendenza ribadita da Tecnocasa che per il nuovo anno prevede un rialzo medio dei prezzi del 3,5 per cento. Ma il panorama è variegato. Infatti in città come Firenze i valori sono visti in calo del 2%, mentre in altre realtà, come Bari, addirittura in rialzo del 7 per cento. «Possiamo ipotizzare - afferma Fabiana Megliola, dell'ufficio studi Tecnocasa - che nel 2007 saranno valorizzate le località che meno si sono apprezzate in passato. Dovrebbe continuare il fenomeno della migrazione degli abitanti delle grandi città verso i Comuni della cintura, con relativo rialzo dei prezzi in quelle aree, anche se assistiamo a un valorizzazione dei quartieri periferici delle metropoli. Quindi sono in aumento le quotazioni nelle aree decentrate in via di riqualificazione mentre sarà difficile un ulteriore aumento dei prezzi nelle zone più pregiate, che già hanno raggiunto valori elevati». Al nostro panel di previsioni manca Gabetti, uno dei soggetti tradizionalmente più accreditati, che al momento non dispone ancora di dati sufficienti per formulare una seria valutazione.