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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2010 alle ore 06:42.
MADRID. Dal nostro corrispondente
Ana Patricia Botin sale un nuovo scalino della gerarchia e si avvicina al padre Emilio come sua erede al vertice del Banco Santander, quando il vecchio banchiere (76 anni) lascerà la presidenza operativa dell'istituto. La primogenita e forse la prediletta della famiglia lascia infatti la presidenza della controllata Banesto per assumere le redini del gruppo nel Regno Unito. Tanto per dare un'idea, se il Banesto e le attività spagnole del Santander concorrono a formare il 17% degli utili di gruppo, l'Inghilterra da sola fa oggi il 18%, con proiezioni di sviluppo molto buone.
Insomma, lo spostamento di Ana Patricia Botin da Madrid a Londra viene letto come una promozione sul campo e soprattutto come l'imprimatur che mancava per definirla la vera e sola erede del padre al vertice del Santander. La banca di famiglia da oltre 3 generazioni è passata finora da Emilio padre a Emilio figlio, sempre da un maschio all'altro. Come a dire che Ana Patricia romperà le tradizioni secolari di una famiglia che ha fatto di tradizioni, e riservatezza, una scuola di vita. Una discrezione maniacale che fa sì che i Botin non abbiano mai dato (o quasi) interviste ai giornali, che tengono a debita distanza, pur "foraggiandoli" con generose campagne pubblicitarie.
Da parte sua Ana Patricia Botin, la donna più influente della Spagna e la 38esima al mondo secondo la rivista Forbes, ha il pedigree e tutte le carte in regola per succedere al padre. Il suo curriculum professionale (e non solo) è infatti ricchissimo. Studi nei migliori collegi d'Europa in Spagna, Svizzera, Austria e Inghilterra, laurea in economia ad Harvard, Ana Patricia si è fatta le ossa per molti anni nel gruppo Jp Morgan negli Usa, prima di tornare all'ovile. Dove, dal 1988 in avanti ha assunto incarichi sempre più importanti fino a culminare nel 2002 nella presidenza del Banesto. Ovviamente siede nel cda del Santander (dal 1989), ma anche in quello delle Generali. Di lei Antoine Bernheim (che fa parte del cda della banca spagnola) dice che è una delle donne più intelligenti, colte e capaci professionalmente che abbia mai incontrato. E, detto da lui, c'è da crederci.