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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 09:14.
Aumenta la pressione dei consumatori di terre rare, affinché il G-20 affronti la questione dell'eccessivo rincaro e dei crescenti ostacoli nell'approvigionamento di metalli che hanno assunto un'importanza cruciale per lo sviluppo dell'elettronica e delle energie alternative. Ben 33 associazioni industriali statunitensi, europee e giapponesi hanno inviato una lettera ai governi che si riuniranno la settimana prossima a Seul, sollecitandoli a considerare l'accesso alle terre rare «una tra le maggiori priorità». Tra i firmatari figurano Businesseurope (di cui fa parte anche Confindustria, con una quarantina di organizzazioni analoghe del Vecchio continente) e potenti lobby Usa, tra cui la Alliance of Automobile Manufacturers e la Consumer Electronics Association.
Nel testo, di cui la Reuters ha diffuso alcuni stralci, la Cina non viene nominata. Ma è evidente che è nei confronti di questo paese che il G-20 è chiamato ad agire: Pechino oggi controlla oltre il 90% dell'offerta di terre rare e ha provocato gravi difficoltà agli utilizzatori tagliando del 40% le quote di esportazione e bloccando per oltre un mese il commercio con il Giappone. Per il 2011 la Cina ha annunciato un'ulteriore, benché «minima», riduzione dei tetti all'export.
«C'è un sostanziale e crescente rischio – avverte la lettera – chegli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico, promuovere l'innovazione e sostenere la crescita economica siano molto rallentati, in assenza di adeguate forniture e di un libero accesso alle terre rare». I governi dovrebbero quindi «astenersi dall'adottare tasse o quote di esportazione o altre misure che possano distorcere il mercato».
«La questione delle terre rare non dovrebbe assumere connotati politici», ha ribadito ieri il ministro cinese del Commercio, Chen Deming, in visita a Parigi. «La Cina manterrà l'export anche l'anno prossimo». A frenare la produzione negli ultimi anni, secondo Chen, sono state esclusivamente preoccupazioni di ordine ambientale. (S. Bel.)