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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2010 alle ore 06:42.
Un'intesa sulla nomina di Giuseppe Vegas alla presidenza della Consob sarebbe stata trovata all'interno del governo e della maggioranza, secondo quanto riferito nella serata di ieri dall'agenzia Radiocor. Il condizionale è d'obbligo visti i numerosi tentativi andati a vuoto nei mesi scorsi.
Ma oggi è previsto un consiglio dei ministri che, pur non avendo all'ordine del giorno la questione Consob, potrebbe procedere alla designazione. Giuseppe Vegas, viceministro all'Economia, è attualmente impegnato con l'iter parlamentare della legge di stabilità (che da quest'anno ha sostituito la Finanziaria) e proprio ieri ha dovuto fronteggiare un brutto imprevisto: in commissione Bilancio alla Camera la maggioranza si è divisa quando un emendamento dell'Mpa di Raffaele Lombardo è stato votato dai finiani di Futuro e libertà, oltre che dai deputati dei partiti di minoranza. Il governo è stato battuto 24 a 22.
L'episodio riflette la tensione che continua a prevalere all'interno del centro-destra. Anche ieri, nonostante la rinnovata offerta di un patto di legislatura, Silvio Berlusconi non ha ricevuto alcun segnale di riavvicinamento da Gianfranco Fini e dai suoi.
La riunione del consiglio dei ministri di oggi non si annuncia quindi come particolarmente rilassata. E un argomento delicato come la nomina del presidente della Consob potrebbe anche essere rinviato. Come è accaduto almeno due volte nei mesi scorsi. Prima quando sembrava fatta la scelta dell'attuale presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, sostenuto dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta. Poi quando Vegas, presentato come candidato del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e della Lega di Umberto Bossi, è passato in pole position per la nomina.
Milanese, 59 anni, il viceministro è esperto soprattutto di finanza pubblica, materia di cui si è occupato nella sua ormai lunga carriera in parlamento e nel governo. Laureato in giurisprudenza a Milano, nel 1978 è entrato in Senato come funzionario. Nel governo Dini del 1995 è stato sottosegretario prima alle Finanze poi al Tesoro. Nel 1996 fu eletto al Senato nelle liste di Forza Italia e da allora è sempre stato rieletto in parlamento dove ha lavorato soprattutto nella commissione bilancio quando non occupava incarichi di governo.