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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 09:13.
Le prese di profitto – favorite dal recupero del dollaro dopo i buoni dati sull'occupazione Usa – hanno consentito alle materie prime di tirare il fiato, dopo il forte rally di giovedì. Anche la giornata di ieri, tuttavia, è densa di record. A parte i metalli preziosi, sotto i riflettori c'è il petrolio: sia pure per appena un centesimo, il greggio Wti ha chiuso ai massimi da giugno 2008 (86,85 dollari al barile). Anche il rame è livelli che non raggiungeva dall'estate di due anni fa e in serata, sostenuto anche dallo sciopero alla miniera cilena di Collahuasi, guadagnava il 2% all'Lme: il rialzo più consistente tra i non ferrosi, che pure sono tutti avanzati tranne l'alluminio. Sui mercati agricoli, a fronte di una correzione per il caffè robusta e arabica, non c'è stata tregua per il cotone (ancora al record storico a New York) e per lo zucchero: in rialzo marginale, il raffinato si è confermato ai massimi storici e il grezzo ai massimi trentennali. Al Cbot mais e semi di soia hanno subito una lievissima flessione, mentre il frumento è salito del 2,1%, tornando ai livelli di un mese e mezzo fa.