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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 09:13.
L'operazione di finanza straordinaria in programma per Premafin e quella, a cascata, ipotizzata per Fondiaria Sai con tutta probabilità non saranno decise dai cda delle due società convocati la prossima settimana (il 12 e 10 novembre) per l'esame dei conti trimestrali. Il rinvio ad una successiva riunione appare inevitabile considerato che ancora deve essere presentato alla Consob il quesito sulla non assoggettabilità all'Opa dell'operazione con la quale, attraverso un aumento di capitale, la compagnia francese Groupama giungerà a detenere una partecipazione del 17 per cento. È configurabile un controllo congiunto rilevante ai fini dell'Opa? In caso di risposta affermativa della commissione l'operazione - ha già fatto sapere Groupama - non si farà. Se dirà di no, nessun altra authority verrà coinvolta nella vicenda. L'acquisizione di una mera quota di minoranza, infatti, non fa scattare alcun obbligo autorizzativo né per l'Isvap, nè per l'Antitrust. Ecco perchè la risposta a quel quesito è così importante. Dopo l'esame degli uffici della Consob la pratica sarà esaminata dalla commissione ed è inverosimile che l'iter possa concludersi in soli cinque giorni.
Peraltro i dubbi della commissione di vigilanza non sono di poco conto. L'ingresso di Groupama in Premafin è stato qualificato come un investimento di natura «finanziaria» ma sfugge il "razionale" di una simile qualificazione considerato la situazione debitoria dell'azienda, l'assenza di reddività ed il prevedibile blocco della partecipazione per molto tempo mal si conciliano con un investimento "finanziario".
C'è poi da precisare la natura della clausola di lock up - inserita negli accordi tra i due partner - che obbligherà i Ligresti a mantenere il controllo di FonSai almeno per due anni. Anche in questo caso è "razionale" che una simile condizione, di permanenza in sella, la chieda un concorrente (come, in effetti, Groupama continua ad essere)? Al termine del biennio - recitano gli stessi accordi - gli attuali controllanti di FonSai, se vorranno alienare i loro titoli, dovranno prima consultarsi con Groupama. Un obbligo informativo che appare di modesta entità se confrontato con l'alto prezzo (in rapporto ai valori patrimoniali) convenuto per l'ingresso in Premafin, con una quota di minoranza. Tutto questo alimenta il sospetto che, in realtà, l'accordo tra Premafin e Groupama sia di portata più vasta di quanto dicano i documenti ufficiali. Tra l'altro, tenuto conto che il pacchetto di maggioranza di Fonsai sta per essere dato completamente in pegno alle banche creditrici, anche quel patto di consultazione nella sostanza appare destinato a coinvolgere anche altri soggetti. (R.Sa.)