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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2010 alle ore 06:41.
Il gruppo Premafin della famiglia Ligresti si appresta a ricevere il via libera delle banche creditrici al riscadenziamento di un prestito da 320 milioni di euro, cui dovrebbero aggiungersi circa 15 milioni di nuova cassa necessaria per finanziare la gestione ordinaria dei prossimi mesi. Il rifinanziamento riguarda sette banche italiane: Mediobanca (72 milioni), UniCredit (110 milioni), Interbanca-General Electric (40 milioni), Intesa Sanpaolo (circa 25 milioni), Cariparma-Agricole (circa 40-45 milioni), Banco Popolare (18 milioni) e Banca Popolare Milano (11 milioni). Il piano finanziario, stando alle indiscrezioni, avrebbe già avuto il via libera informale da tutti gli istituti coinvolti e nei giorni scorsi sarebbe anche già passato dal comitato esecutivo di alcune banche. Entro la settimana prossima l'iter di approvazione dovrebbe essere completato, aprendo le porte alla firma del contratto definitivo di riscadenziamento che dovrebbe portare al «congelamento» del pagamento degli interessi fino al dicembre 2011. Ma che soprattutto, sempre stando alle indiscrezioni, porterebbe a un significativo incremento delle garanzie a favore degli istituti creditori con l'innalzamento della quota in pegno della partecipazione di Premafin (41,7%) in azioni Fondiaria-Sai dal 60 al 100%. In sostanza, l'intero pacchetto di controllo della holding dei Ligresti andrebbe in pegno alle banche che, tuttavia, sarebbero più tutelate nei loro crediti nel caso in cui andasse in porto l'aumento di capitale da 225,7 milioni, di cui il 50% sottoscritto dalla compagnia assicurativa francese Groupama.
La prossima chiusura del rifinanziamento va di pari passo con la definizione del consorzio di garanzia per l'aumento di capitale che la holding si appresta a deliberare per far posto ai francesi di Groupama. I lavori per definire la squadra di banche chiamata a garantire la ricapitalizzazione sono in corso. UniCredit, secondo indiscrezioni, potrebbe essere della partita. La banca di piazza Cordusio è tra i principali finanziatori della famiglia Ligresti e il suo supporto, su iniziativa dell'ex ceo Alessandro Profumo, è risultato decisivo la scorsa estate per sistemare la situazione delle holding di famiglia, Sinergia e Immobiliare Costruzioni. Ancora incerto il coinvolgimento di Mediobanca. Il rischio per piazzetta Cuccia è quello di ritrovarsi, attraverso la holding dei Ligresti, socia di FonSai mentre è già azionista di riferimento delle Generali. Questo perché, in caso di inoptato – eventualità possibile dato che la ricapitalizzazione è a premio rispetto ai prezzi di Borsa – l'impegno delle banche potrebbe tradursi in una partecipazione complessiva del 16% nella holding dell'Ingegnere.