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Finanza e Mercati Azioni

Gamberale torna in Borsa

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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2010 alle ore 06:40.


L'inedita terna Vito Gamberale-Roland Berger-Carlo Mammola tiene a battesimo Italy1, la prima Spac di Piazza Affari.
Preannunciata da indiscrezioni già prima dell'estate, ora è arrivato il momento del lancio ufficiale dello strumento finanziario più innovativo in Borsa dai tempi dell'introduzione degli Etf. Ieri, a quanto si è appreso, è stato depositato il prospetto di quotazione in Borsa Italiana di Italy1. Ci saranno 60 giorni di tempo per dare l'ok, ma Blm, la società promotrice di Italy1, conta di chiudere l'Ipo entro i primi di dicembre. Obiettivo: raccogliere almeno 150 milioni di euro per investirli tutti in una partecipazione di minoranza di una società non quotata. C'è già una short list di 10 papabili prede, con un giro d'affari tra i 7-800 milioni, distribuite tra alimentare, moda, meccanica di precisione e igiene personale.
La novità sta tutta nella formula: la Spac, novità assoluta a Piazza Affari, non è un fondo, e non è nemmeno una società quotata nel senso tradizionale nel termine. Il nome sta per single purpose acquisition vehicle, ossia una società creata per fare una singola acquisizione e poi sparire. Creata in America, la Spac è la risposta dei legislatori agli eccessi della turbo finanza del private equity speculativo. Alcuni sponsor, in questo caso la Blm di Berger, Gamberale (già a capo del fondo di infrastrutture F2i) e Mammola, mettono in piedi un veicolo. La scatola, vuota, raccoglie liquidità quotandosi in Borsa: Italy1 si rivolgerà solo a investitori istituzionali, le azioni non saranno vendute ai piccoli risparmiatori. A quel punto la Spac sarà una sorta di custodia con della cassa dentro. Da quel momento avrà 24 mesi di tempo per chiudere un deal, e uno solo. Pena la restituzione del capitale agli azionisti. Gli sponsor cercheranno sul mercato una società preda, non quotata, per rilevarne una quota di minoranza. Gli investitori della Spac dovranno dare il loro gradimento all'operazione, in caso contrario scatterò anche in questo caso il rimborso. A quel punto la società target, tramite un reverse merger, sarà assorbita nella Spac e dunque si ritroverà bell'e quotata. Gli investitori da sottoscrittori di titoli di un veicolo diventeranno soci di un'azienda: la Spac nata proprio per fare una sola acquisizione, uscirà di scena, esaurita la sua funzione.

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Tags Correlati: Alessandro Falconi | Blm | Borsa di Milano | Borsa Italiana | Borsa Valori | Carlo Mammola | Ipo | Italia | Roland Berger |

 

È come firmare un assegno in bianco, con la garanzia di riaverlo indietro. Proprio la figura degli sponsor, che ci mettono soldi e faccia, è la promessa di garanzia della bontà dell'operazione. Gamberale, Berger e Mammola verseranno 6 milioni di tasca propria nella Spac: diversamente dal private equity tradizionale, dove i gestori di fatto rischiano con soldi altrui e percepiscono una management fee a prescindere dai risultati, qui i manager partecipano al rischio d'impresa.
Le garanzie per il mercato e gli investitori sono evidenti: la spada di Damocle del rimborso, la partecipazione al rischio con capitale proprio e in più vincoli di lock-up sono un disincentivo a fare speculazioni e a trovare operazioni redditizie. Ma perchè un'azienda specialmente in Italia dove gli imprenditori sono restii ad aprire il capitale dovrebbe preferire la Spac a una classica Ipo o all'ingresso di un fondo? In primis la certezza del valore dell'azienda (a differenza delle Ipo classiche dove il prezzo fluttua in base alle reazioni del mercato); il risparmio dei costi di quotazione(visto che la Spac è già quotata e la società acquisita viene fusa tramite un reverse merger); l'investimento della Spac è tutto in aumento di capitale (risorse che rimangono in azienda) e in più c'è il prestigio e il know how che gli sponsor portano.
L'idea di Italy1 è nata da Roland Berger che dopo la felice esperienza della Spac Germany1 ha deciso di replicare in Italia. Blm, che si è avvalsa dell'esperienza dell'italiano Alessandro Falconi, ha contattato un anno fa Gamberale e in più ha cercato un decano del private equity in Italia e l'ha trovato in Mammola, a capo di Argan Capital.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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