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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2010 alle ore 10:00.
Le Borse andranno giù o su? A settembre, Wall Street ha registrato la migliore performance dal 1934. Il recupero, che ha coinvolto anche i mercati europei (con il listino tedesco fra i più reattivi) è proseguito anche a ottobre. A novembre, invece, alcune trimestrali poco incoraggianti (in particolare nel settore del credito) e, soprattutto, i rinnovati timori sulla sostenibilità dei debiti dei paesi periferici dell'Eurozona (Irlanda in prima fila) stanno adombrando le performance degli indici azionari.
Wall Street compresa, smentendo, almeno fino al momento, la "regola del mid-term", in base alla quale dopo le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti - le ultime si sono concluse il 2 novembre con la parziale vittoria dei repubblicani - la Borsa americana marcia al rialzo nei tre mesi successivi. Almeno così è stato negli ultimi 70 anni.
Il tutto, in un quadro in cui c'è abbondanza di liquidità sui mercati finanziari (complice anche l'ultima manovra espansiva della Fed) e dove è ancor più complesso leggere la bussola delle Borse.
Premesso che è tecnicamente impossibile interpretare (e saper anticipare) con precisione l'andamento futuro dei mercati azionari, va detto che ci sono alcuni indicatori che possono dare una mano a individuare (nell'affastellamento di numeri che ogni giorno vengono diffusi) la direzione degli investitori. Indicatori un po' nascosti che, però, sono potenzialmente alla portata di tutti.
Tra questi c'è il Citigroup surprise index. Di cosa si tratta? È un indice che misura se i dati macroeconomici battono o no le aspettative di analisti ed economisti. Se le battono la sorpresa è positiva. In caso contrario nel pacco nessun regalo. Non è un indice di poco conto, tanto che molti gestori lo valutano con molta attenzione, fra gli altri, per operare sui mercati. «L'indice delle sorprese di Citigroup è un parametro che permette di misurare il sentiment del mercato sull'andamento macroeconomico - spiega Massimo De Palma, responsabile asset management di Swiss & Global Asset Management Sgr -. Di conseguenza, può essere considerato come un indicatore anticipatore che i gestori possono utilizzare nell'ambito delle loro scelte operative. Se l'indice sale indica che i macroeconomisti erano più pessimisti nelle attese rispetto ai dati reali, al contrario quando esso scende indica un maggior ottimismo degli stessi sulle condizioni reali dell'economia».