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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2010 alle ore 11:01.
Approvati gli accordi di Basilea 3. Conferito il mandato al Financial stability board (l'organismo finanziario internazionale presieduto dal governatore di Bankitalia Mario Draghi) a completare la lista delle banche «to big to fail» (troppo grandi per fallire). Questi tra i principali risultati raggiunti, in tema di nuove regole finanziarie internazionali, al G20, chiuso oggi a Seul. Nell'occasione, Draghi ha anche fatto il punto sull'andamento economico globale: «La ripresa c'è ma è ancora lenta ed esposta a fragilità».
Il mandato al Fsb per completare la riforma
Il vertice del G20 ha concordato di affidare all'Fsb il compito di determinare per la metà del 2011 una lista delle banche considerate a rischio sistemico e che dovranno essere oggetto di una regolamentazione rafforzata in termini di requisiti di capitale e di liquidità. Lo ha indicato l'Fsb in una nota. L'Fsb lavorerà in stretto coordinamento con le Autorità di vigilanza nazionali e con gli organismi internazionali di settore.
La cornice regolatoria del Fsb prevede la creazione di un meccanismo che permetta di gestire in maniera rapida e sicura l'eventuale fallimento di una banca senza che questo destabilizzi il sistema finanziario ed esponga il denaro pubblico al rischio di nuove perdite. Per le Sifi, e inizialmente per quelle globali, cioé altamente globalizzate, é richiesta una maggiore capacità di assorbire eventuali perdite che rifletta i maggiori rischi che queste istituzioni pongono al sistema finanziario globale. L'Fsb inoltre richiede una supervisione più stringente sulle attività delle banche sistemiche e infrastrutture di mercato più solide ed efficienti nel ridurre il rischio di contagio dal fallimento di un singolo istituto. Le autorità nazionali inoltre dovrebbero effettuare «un'analisi rigorosa e coordinata dei rischi che pendono sulle sifi globali attraverso dei collegi di supervisori a livello internazionale» e negoziare accordi di gestione della crisi specifici per ogni singola banca Sifi con altre autorità nazionali interessate.