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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2010 alle ore 17:27.
Sul titolo Mediaset in Piazza Affari «pesa di più la situazione politica» dei risultati dei primi nove mesi dell'anno. Lo ha detto il vicepresidente del gruppo televisivo, Pier Silvio Berlusconi, a margine di un convegno all'Università Cattolica di Milano. In Borsa, ha detto il figlio del premier «pesa la situazione politica, la situazione di crisi generale, quindi non solo in Italia. Devo ribadire quello che ha detto Confalonieri: la Borsa va su e giù ed è poco decifrabile».
In ogni caso, il figlio del presidente del consiglio, in linea con quanto affermato alla vigilia dal presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ha indicato che «Mediaset e quindi i suoi azionisti non devono temere un cambio della politica o una diversa ipotesi rispetto al Governo che c'è». «Diamo lavoro a circa 6 mila persone più l'indotto. Siamo un'azienda sana, che ha creato lavoro e sarebbe miope non considerarlo», ha ricordato.
Mediaset continua a perdere quota a Piazza Affari. Il gruppo cede il 4,99% a 4,57 euro, inanellando la quinta seduta consecutiva con il segno meno. Da mercoledì scorso le azioni della società hanno perso quasi il 15%, scendendo da 5,40 a 4,57 euro e bruciando circa 980 milioni di euro di capitalizzazione. Incidono ovviamente le difficoltà dei mercati, legati ai timori sui conti pubblici di Irlanda e Portogallo, e i conti del terzo trimestre del gruppo televisivo, chiusi con una perdita di 49 milioni di euro. Ma anche, come messo in luce in diversi report di analisti, le sorti sempre più incerte del governo e del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, azionista di maggioranza della società attraverso Mediaset.