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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2010 alle ore 15:33.
L'incontro era atteso. Si trattava del primo rendez-vous tra il presidente di UniCredit e i vertici delle fondazioni. Secondo le indiscrezioni di stampa riportate martedì mattina, l'incontro avrebbe avuto come oggetto le strategie del management in vista della stesura del piano industriale. Ma il focus era anche sul futuro dello stesso Dieter Rampl al vertice del gruppo.
Nella sede milanese di piazza Cordusio sono stati visti entrare Paolo Biasi, presidente Cariverona, Andrea Comba, presidente Crt, Dino De Poli, numero uno della Fondazione Cassamarca, Giovanni Puglisi presidente Fondazione Banco di Sicilia, Gianni Borghi, presidente Fondazione Manodori e Massimo Paniccia, numero uno della Cassa di risparmio di Trieste. In sede era già presente Fabrizio Palenzona, esponente della Crt, nonché vicepresidente di UniCredit.
In chiusura dell'incontro hanno incominciato a lasciare piazza Cordusio i diversi partecipanti. Il vertice tra il presidente di UniCredit e le fondazioni azioniste dell'istituto è andato «benissimo», ha detto il presidente di Crt, Andrea Comba. Dopo Comba ha lasciato il quartier generale di Unicredit anche il presidente di Cassamarca, Dino De Poli.
In precedenza Angelo Miglietta, sempre di Crt (segretario generale) aveva detto: «Rampl è una persona che abbiamo imparato ad apprezzare sempre più negli anni lavorando insieme. È un pilastro e un sostegno della banca, insostituibile». «Il nuovo assetto di Unicredit - ha detto ancora Miglietta - lo ha deciso il cda e non le Fondazioni. Sono molto contento e fiducioso nel posizionamento strategico della banca. Unicredit è fra le banche europee meglio inserite nell'Europa dell'est e può essere di grande aiuto al sistema delle imprese»