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General Motors pronta al ritorno in Borsa. Aumenta del 30% le azioni offerte per raccogliere 22,4 miliardi

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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 15:20.

General Motors è pronta a tornare in Borsa. E si prepara a farlo in grande stile. Al punto che la compagnia automobilistica americana ha aumentato del 30% il numero di azioni in vendita, un record nella storia degli Usa. In una nota il costruttore americano ha precisato che metterà in vendita 478 milioni di azioni, rispetto ai 365 milioni previsti in precedenza. Il prezzo definitivo delle azioni verrà fissato oggi mentre le contrattazioni a Wall Street partiranno domani,

Considerando l'eventuale over-allotment per le azioni ordinarie e privilegiate l'offerta si potrebbe attestare a 22,4 miliardi di dollari, superando i 19,7 miliardi del 2008 del gruppo di servizi finanziari Visa. Ma superando anche l'importo dell'Ipo di Agbank, che ha raccolto 22,1 miliardi di dollari a luglio.

Alla vigilia del ritorno in Borsa, Gm ha aumentato il numero delle azioni in vendita a fronte di un'elevata domanda. Soltanto ieri il costruttore americano aveva annunciato di aver alzato la gamma del prezzo unitario a 32-33 dollari, dai precedenti 26-29. Il prezzo di emissione dovrebbe essere reso noto nelle prossime ore, mentre domani le azioni del gruppo dovrebbero ritornare a essere trattate sul listino Usa. A seguito del collocamento in Borsa la quota dello Stato americano nel capitale della casa di Detroit é prevista scendere dall'attuale 61% al 33%, quella del Canada dal 12% al 9,3%, e quella del sindacato Uaw dal 20% al 13%.

La vendita delle azioni ordinarie servirà a rimborsare gli azionisti di Gm, e in particolare il Governo statunitense, che ha iniettato nella società, per questo chiamata ironicamente 'Government Motors', 49,5 miliardi di dollari per impedirne la scomparsa a seguito della pesante crisi finanziaria. A Gm andranno invece i 4 miliardi di dollari legati alla vendita delle azioni privilegiate. Quando ha reso nota la trimestrale, la scorsa settimana, il direttore generale Dan Akerson ha previsto che il gruppo chiuderà il 2010 con conti in nero, i primi dopo 16 anni. «L'ultima volta che Gm ha registrato un utile annuale risale al 1994», ha detto Akerson. Gli analisti considerano già un successo l'operazione per la casa americana, uscita dal Chapter 11 (la tutela dal fallimento) nel giugno 2009.

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Tags Correlati: Borsa Valori | Chrysler | Dan Akerson | Fiat | General Motors | Mercato azionario | Sergio Marchionne | Stati Uniti d'America | Uaw | Wall Street

 

Sulla quotazione di General Motors è intervenuto da Los Angelese anche l'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne che, ribadendo che la partecipata Chrysler pensa al ritorno in Borsa, ha dichiarato: «L'initial public offering (Ipo, ndr) di General Motors «ci incoraggia, mi fa solo sentire meglio».

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