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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2010 alle ore 06:42.
MILANO
Se si tratti della quiete dopo (e prima) della tempesta, non è ancora dato sapere. Ma per il momento, sembra che tra il presidente di UniCredit Dieter Rampl e i vertici delle Fondazioni azioniste vi sia piena concordia strategica. O almeno, in attesa del nuovo piano industriale e dell'attesa nomina alla guida della divisione corporate & investment banking, è quello che trapela dall'incontro ufficiale avvenuto ieri, nel corso di una colazione ufficiale nella foresteria di Piazza Cordusio a Milano, tra lo stesso Rampl e i presidenti delle principali Fondazioni azioniste: Paolo Biasi (CariVerona), Andrea Comba (Fondazione Crt), Andrea Landi (Carimonte Holnding), Dino De Poli (Fondazione Cassa Marca), Giovanni Puglisi (Fondazione Banco di Sicilia), Massimo Paniccia (Fondazione Cassa Trieste) e Gianni Borghi (Fondazione Manodori). Un vero e proprio "plenum" dei maggiorenti delle Fondazioni azioniste, cui complessivamente fa capo circa il 15% del capitale di UniCredit, convocati ufficialmente da Rampl per la prima volta dopo la traumatica uscita dell'ex amministratore delegato Alessandro Profumo. Uscita che ha portato all'assai dibattuta nomina del nuovo vertice, con le scelte tutte interne di Federico Ghizzoni alla carica di ceo, di Roberto Nicastro alla direzione generale unica e di Paolo Fiorentino alla direzione operativa del gruppo. E all'uscita dal gruppo di Sergio Ermotti, ex capo del corporate & investment banking.
Scelte condivise dalle Fondazioni, che hanno sostenuto la decisione del nuovo ceo Ghizzoni di puntare più sull'attività di banca commerciale (da cui il ruolo guida affidato a Nicastro) riducendo il capitale allocato al corporate & investment a favore di un incremento alla divisione banche Centro Est Europa. Sul mantenimento del profilo internazionale del gruppo, anche ieri sarebbe emersa piena condivisione delle prospettive tra Rampl e i vertici delle Fondazioni. Lo snodo centrale resta però il peso futuro del corporate & Investment banking del gruppo. Peso che sarà deciso solo in sede di business plan, che dovrebbe essere esaminato dal board del 14 dicembre. E prima, probabilmente dal comitato nomine del 3 dicembre, quando sarà decisa la nomina del sostituto di Ermotti alla guida della divisione Cib. Nel vertice Rampl-Fondazioni di ieri il tema nomine non sarebbe stato affrontato. Anche perchè non era quella la sede adeguata. Ma entro fine mese il tema entrerà nel vivo e si vedrà se davvero la volontà di Rampl, che punta su candidature di livello internazionale, troverà adeguata risposta dai rappresentanti delle Fondazioni nel board UniCredit. Nel frattempo, sul mercato girano una serie di indiscrezioni su chi sia la persona più "ad hoc" per l'incarico (si veda il parterre a pagina 43).