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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2010 alle ore 06:42.
Nonostante un rialzo di oltre il 60% da inizio anno, l'argento secondo Gfms non ha esaurito la sua corsa. Al contrario, la società di consulenza è convinta che nel 2011 il metallo supererà la soglia dei 30 dollari l'oncia, concludendo l'anno con un prezzo medio da record storico: il precedente primato (20,98 $/oz nel 1980) sarà addirittura superato «con facilità», a livelli «intorno a 28 $/oncia».
Dopo aver ripiegato bruscamente dai massimi trentennali, vicino a 29 $/oz, l'argento ha già rialzato la testa, rimbalzando ieri di oltre il 5% al fixing londinese (26,57 $/oz). Per Gfms il rally potrebbe ancora subire delle battute d'arresto, ma ha comunque le potenzialità per essere «pluriennale». A sostenere le quotazioni c'è infatti un rimbalzo dei consumi industriali (+18%), ma soprattutto un fortissimo interesse da parte degli investitori: non solo i fondi – le cui speculazioni hanno spinto la Commodity Futures Trade Commission (Cftc) ad aprire un'indagine – ma anche i piccoli risparmiatori, che stanno acquistando Etf, monete e medaglie a ritmi da primato. Tanto che nel 2010 la domanda da investimento è proiettata verso livelli mai raggiunti in precedenza: 6.500 tonnellate, record che Gfms ritiene verrà superato nel 2011.
Le zecche di tutto il mondo confermano l'eccezionale richiesta di monete in argento: la Us Mint questo mese dovrebbe battere ogni record di vendite per la Silver American Eagle, la Royal canadian Mint prevede a fine anno di superare di almeno il 50% le vendite (già da primato nel 2009) di Maple Leaf. In Europa, la zecca austriaca la settimana scorsa ha dovuto raddoppiare il conio delle Vienna Philharmonic, per tener dietro alla domanda.
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