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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2010 alle ore 20:07.
Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha parlato oggi davanti all'Europarlamento. Nei giorni in cui i mercati si preoccupano soprattutto per l contagio irlandese, Trichet ha voluto rassicurare: le istituzioni europee seguono da vicino le aree a rischio. Trichet ha inoltre spiegato che la Bce è in stretto contatto con la commissione di Bruxelles e con il Fondo monetario internazionale per il sostegno all'Irlanda. Alcuni giorni fa è arrivato in Irlanda un team misto delle varie istituzioni per seguire da vicino l'evoluzione della crisi.
«Il negoziato è in corso», ha detto Trichet, quella di chiedere l'intervento dell'Eurozona «è stata una buona decisione» da parte irlandese, ora è importante «che la risposta sia immediata». La risposta vede impegnati insieme Eurozona, i 27 paesi dell'Ue e il Fondo monetario internazionale. Il governo di Londra ha anche garantito un aiuto diretto all'Irlanda.
La governance economica nell'Eurozona è «povera», ha detto Trichet. «Ricordiamo di quanto accadde nel 2004-2005 quando ci fu una battaglia molto dura contro chi voleva indebolire il patto di stabilità: oggi abbiamo una proposta di 'governance' sulla quale l'Europarlamento dovrà pronunciarsi».
Però «tutte le autorità rilevanti, come anche il settore privato, devono assumere pienamente le loro responsabilità: governi e parlamenti, banche centrali, regolatori e supervisori, settore privato e industria finanziaria». E' stato l'appello di Trichet.
Trichet ha anche ribadito di apprezzare molto la posizione delle autorità americane sul dollaro forte rispetto alle altre maggiori valute: è nell'interesse statunitense. Quanto ai paesi emergenti che hanno accumulato forti surplus di parte corrente (riferimento alla Cina) e ai tassi di cambio delle loro valute «non sufficientemente flessibili», Trichet ha indicato che occorre mantenere la posizione espressa dal G20: la comunità internazionale «concorda sul fatto che occorre muoversi verso sistemi di cambio più determinati dal mercato migliorando la stabilità dei tassi di cambio affinché riflettano i fondamentali dell'economia». E concorda anche sul fatto che bisogna «astenersi dalla svalutazioni competitive».