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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2010 alle ore 06:42.
L'euro continua a scivolare, spinto in ribasso dalle inquietudini sui bilanci dei paesi periferici. Ma l'oro si rafforza. Le quotazioni del metallo giallo non solo hanno aggiornato il record storico nella valuta europea (a 1.067,93 euro l'oncia) e in sterline, ma sono salite anche in dollari, fino a sfiorare 1.390 $/oncia, livello che non raggiungevano da quasi tre settimane e che ormai dista poche decine di dollari dal massimo storico di 1.424,60 $/oncia toccato il 9 novembre.
L'attrattiva dell'oro come bene rifugio sembra essere tornata in primo piano, non solo di fronte ai timori sulla salute economica nella zona euro, ma anche per le tensioni geopolitiche riaccese dalla crisi tra le due Coree e dalle recenti rivelazioni di Wikileaks. «C'è sicuramente la ricerca di beni rifugio ed è evidente che non si tratta solo di movimenti ispirati dai mercati valutari», commenta Walter de Wet, analista di Standard Bank. «A sostegno dell'oro c'è una buona e solida domanda».
Gli acquisti in gioielleria non si sono prosciugati, anche se i prezzi alti cominciano a scoraggiare i consumatori. In India le aspettative per il periodo dei festival, forse un po' troppo ottimistiche, sono state tradite: la Bombay Bullion Association (Bba) segnala che le importazioni indiane di oro in novembre sono state di 20-25 tonnellate, decisamente inferiori sia alle previsioni sia all'import di novembre 2009 (30,7 tonn). «I festival – spiega Prithviraj Kothari, presidente della Bba – si sono conclusi entro la prima settimana del mese. In seguito la domanda è diminuita».
A guidare al rialzo i prezzi dell'oro sono ancora una volta soprattutto gli investimenti. Compresi quelli delle banche centrali: sarebbe stata la riluttanza di queste ultime a cedere riserve auree a rallentare in ottobre le cessioni programmate del Fondo monetario internazionale, scese a 19,5 tonn. dalle 29,5 di settembre.
La Cina – il cui peso è ancora relativamente moderato nel settore degli investimenti in oro – sta intanto sviluppando a ritmi velocissimi anche questo tipo di domanda: per Albert Cheng del World Gold Council la crescita nel 2010 potrebbe essere del 50%, rispetto alle 105,5 tonn. dell'anno scorso. Un'ulteriore accelerazione potrebbe arrivare dall'autorizzazione, concessa questa settimana alla Lion Fund Management, per il lancio del primo fondo cinese abilitato a investire in Etf sull'oro, prodotti che per ora in Cina non esistono. Il fondo, che sarà disponibile anche ai piccoli risparmiatori, conta di raccogliere fino a 500 milioni di dollari (il valore di oltre una tonnellata d'oro). Con l'inflazione cinese ai massimi da oltre due anni il successo è praticamente assicurato.