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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2010 alle ore 09:05.
Ancora 24 ore di tempo per stanare i «complici» della truffa del secolo e restituire il maltolto ai risparmiatori raggirati. Scade infatti domani, 11 dicembre, il termine concesso a Irving Picard, il curatore della liquidazione della società di Bernard Madoff, per presentare le richieste di risarcimento a vantaggio delle vittime del crack.
L'attività del liquidatore deve essere in questi giorni decisamente frenetica. Soltanto ieri Picard ha bussato alle porte di altri sette istituti finanziari citandoli in giudizio come corresponsabili della truffa ideata dall'ingegnoso finanziere americano, che in questo momento sta scontando in una prigione del Nord Carolina i 150 anni di reclusione inflitti dai tribunali Usa. Nel mirino del liquidatore sono finiti stavolta Citigroup, Natixis, Merrill Lynch, Nomura, Bbva, Fortis e Abn Amro, alle quali è stata chiesta complessivamente una cifra superiore al miliardo di dollari come forma di risarcimento.
In passato la stessa sorte era toccata a colossi come Hsbc (9 miliardi di dollari), Jp Morgan (6,4 miliardi), Ubs (2,5 miliardi), ma anche a fondi, investitori, ex dipendenti del gruppo e parenti dello stesso Madoff, rei secondo Picard di aver contribuito o tratto profitto dello «schema Ponzi» più lucrativo degli ultimi decenni. Nel complesso le richieste di risarcimento presentate presso i tribunali salgono quindi a 34 miliardi (2,5 dei quali già recuperati), una cifra che potrebbe ulteriormente crescere da qui a domani e che, se fosse riconosciuta, restituirebbe ai risparmiatori oltre metà dei 65 miliardi di dollari oggetto della truffa architettata dall'ex presidente del Nasdaq.
L'obiettivo non sarà però così facile da raggiungere: così come la ragione addotta dal trustee per chiedere risarcimenti è sostanzialmente la medesima, cioè che «le banche non potevano non sapere» quando accettavano denaro dai feeder che raccoglievano soldi per conto di Madoff, anche le risposte e la linea difensiva degli istituti di credito sono tutte più o meno dello stesso tono. Ieri per esempio Citigroup, citata per 425 milioni di dollari, ha respinto al mittente le accuse sostenendo di «non essere stata a conoscenza, né di aver assistito in alcun modo la truffa Madoff», altri hanno utilizzato parole simili promettendo battaglia nelle aule di tribunale.