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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2010 alle ore 08:37.
La decisione della Cina di non alzare i tassi di interesse, nonostante le spinte inflazionistiche e il compromesso raggiunto dall'amministrazione Obama per prorogare i tagli fiscali dell'era Bush, hanno supportato oggi Wall Street che ha poi rallentato nel finale, complice anche le negative indicazioni di Moody's sulle prospettive del debito americano. L'indice S&P 500 è rimasto così invariato a 1.240,46 punti, mentre il DJ che ha chiuso con un lieve progresso dello 0,16% a quota 11.420, 26 punti. Negativo invece il Nasdaq Composite che ha ceduto lo 0,48% a 2.624,91 punti.
L'euro rimbalza
Il dollaro ha perso terreno e l'euro è risalito sopra quota 1,34 spimgendo all'insù i prezzi di oro e petrolio. L'oro è arrivato a 1.400 dollari l'oncia e il petrolio, dopo aver sfiorato i 90 dollari, ha chiuso al Nymex in rialzo di 82 cent a 88,61 dollari. Il Brent ha guadagnato 71 cents a 91,19 dollari. Il biglietto verde, in attesa della riunione di politica monetaria della Federal Reserve e del vertice Ue del 16-17 dicembre, ha risentito del potenziale rischio di un declassamento della tripla A del debito americano prospettato da Moody's. Secondo l'agenzia di rating, il compromesso sui tagli fiscali tra Obama e i Repubblicani, se approvato, farebbe aumentare le chance per un outlook negativo sugli Stati Uniti. Alla chiusura degli scambi n Europa, la moneta unica è salita a 1,3398 dollari per poi rafforzarsi ancora fino 1,3433 dollari da 1,3226 dollari degli ultimi scambi di venerdì scorso a New York. L'euro ha così potuto dribblare le poco incoraggianti stime Ocse sulla ripresa dell'eurozona, le valutazioni negative dell'agenzia di rating Moody's sul sistema bancario spagnolo e le divergenze tra i partner Ue sull'ipotesi Eurobond.
Borse europee in rialzo
Chiusura in rialzo per le Borse europee. A fine seduta il Cac40 di Parigi guadagna lo 0,91%, il Dax30 di Francoforte lo 0,33% mentre il FTSE IT All Share e FTSE Mib di Piazza Affari segnano un rialzo dello 0,64% e dello 0,72 per cento. Bene le banche e le assicurazioni, l'energia e i cementi. Sul listino principale il miglior titolo è Buzzi Unicem (+3%) mentre il peggiore è A2a (-3,6%) che sconta le notizie di un possibile aumento di capitale del socio Edison