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Questo articolo è stato pubblicato il 19 dicembre 2010 alle ore 15:36.
Renato Clarizia, 60 anni, avvocato, ordinario di Istituzioni di diritto privato all'Università di Roma Tre, grande esperto di leasing e factoring, da mercoledì occupa la scomoda poltrona di presidente della Banca centrale di San Marino.
Presidente, lo sa che il suo predecessore, Ezio Mario Reggia, ha lasciato dopo un solo mese e che ancor prima Biagio Bossone si era dimesso perché il Governo aveva licenziato il suo capo della vigilanza, Stefano Caringi?
No, non so nulla di quanto accaduto qui finora. Sono stato nominato solo da poche ore.
Perché il Consiglio ha voluto proprio lei, a costo di spaccarsi a metà e votare senza la minoranza in aula?
Insegno a Urbino da 15 anni, ero già conosciuto qui a San Marino, anche dal segretario alle Finanze, Pasquale Valentini. Inoltre, a settembre, ho difeso Bcsm in una vertenza giudiziaria con alcuni intermediari finanziari.
Come i suoi predecessori, anche lei avrà posto delle condizioni prima di accettare.
Sì, due condizioni: che venga garantita l'autonomia funzionale di Banca centrale e rispettate le norme, specie quelle sulla trasparenza e le procedure anticiclaggio.
Norme da aggiornare e in fretta, perché quelle in vigore sembrano fatte apposta per favorire opacità e stratagemmi.
Le cose stanno cambiando, San Marino non è il Far West e l'Italia non può strangolare questo paese. Qui, come ovunque, operano validi professionisti, bravi banchieri e ci sono mele marce. Per svoltare, dobbiamo puntare su ambiti operativi di grande professionalità, in parte già esistente; inoltre dobbiamo specializzare il sistema finanziario, per esempio puntando sul trust, sul quale Bcsm è impegnata da tempo a fornire formazione adeguata.
A febbraio, cacciato Caringi, il governo aveva promesso di rafforzare la vigilanza con altri 7 ispettori.
Non credo sia ancora stato fatto. Giusto rafforzare la vigilanza, ma anche noi dobbiamo tenere conto del momento di crisi e della scarsità di risorse.
Come sa, sono di grande importanza i rapporti con la Banca d'Italia, ormai terribilmente cauta su San Marino.
Sono fiducioso. In questi mesi i rapporti sono stati ben coltivati dal direttore generale Mario Giannini e sono molto migliorati. Prestissimo avremo un incontro con gli uomini di Via Nazionale.