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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2010 alle ore 09:27.
Calo delle vendite e appena un accenno di ripresa per la pubblicità. È magro il bilancio degli otto gruppi editoriali italiani quotati in Borsa nei nove mesi del 2010. Il settore registra, rispetto ai nove mesi del 2009, un modesto aumento di redditività, ma solo per effetto dei tagli occupazionali. La crisi continua.
Le imprese del campione avevano 21.378 dipendenti al 30 giugno 2008 e a distanza di due anni se ne ritrovano 18.176, il 15% meno. Nello stesso tempo hanno visto crollare il Mon del 58%, contro i tre punti e mezzo persi nello stesso periodo dalla concorrenza europea. I margini di editori come l'inglese Reed Elsevier e la svizzera Informa, che operano entrambi nell'editoria libraria, sono stati pari nel 2009 a un quarto dei rispettivi fatturati, e Pearson, che edita il "Financial Times" e possiede il 50% di "The Economist", si è posizionato sul 15 per cento. Le società italiane hanno spesato, sempre al 31 dicembre 2009, 176 milioni di esodi incentivati pari a quasi l'11% del costo totale del lavoro, contro i 46 del 2008. Rcs ha varato un piano di riduzione dei costi per 200 milioni, concluso al termine dell'estate scorsa. Mondadori ha deliberato tagli per 170 milioni che sono già a regime per l'85%, e l'Espresso ha già centrato il 70% di un piano di razionalizzazione da 140 milioni.
Gli editori italiani sono allineati a quelli esteri nel rapporto tra costo del lavoro e fatturato: 27,4% contro 28,6% a fine 2009. Ma il costo medio del dipendente è più sostenuto in Italia che all'estero: 78mila contro 54mila euro. L'Espresso e Caltagirone, con un costo medio tra 91 e 92mila euro, rappresentano la punta massima; Class, con 54mila euro, rappresenta la punta minima (dato omogeneo con quello europeo).
Secondo R&S, due gruppi continuano ad avere nei nove mesi del 2010 il margine operativo netto (Mon o Ebit) negativo: -29 milioni Il Sole-24 Ore e -3 Class (editore di "Mf" e "Milano Finanza"). Solo Cairo e L'Espresso hanno margini a due cifre in rapporto al fatturato, rispettivamente del 14,3% e dell'11,9 per cento. Per Mondadori lo stesso dato è di circa il 7,5 per cento. Caltagirone e Rcs registrano un dato inferiore alla media (3,4% e 2,5%), mentre per Monrif, che edita "Il Resto del Carlino", La Nazione" e "Il Giorno", il rapporto tra Mon e fatturato è pari a zero.