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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2010 alle ore 17:01.
Febbre da quotazione in Borsa per i grandi nomi del web. Negli ultimi mesi si è assistito un vivace incremento delle contrattazioni per Facebook, Twitter, Linkedin e Zynga. Nessuna di queste aziende ha ancora fatto l'Ipo, ma offrono azioni a dipendenti e azionisti.
Il movimento da un lato fa capire come stia montando l'interesse di queste aziende per la quotazione in Borsa, che potrebbe avvenire nei prossimi due anni, dall'altro ha catturato l'attenzione della Sec, che, spiega il New York Times, ha chiesto informazioni sull'attività di trading dell'azienda.
Le contrattazioni private di azioni Facebook hanno registrato un'impennata dopo una grossa transazione a novembre, quando la società di venture capital Accel partners ha venduto il 15% della propria quota per 517 milioni di dollari. Cifra che porterebbe il valore del più grande sito di social network al mondo a circa 35 miliardi di dollari.
Appena dopo la vendita il volume di trading sulle piattaforme private SharesPost e SecondMarket è fortemente cresciuto. Quello di Facebook è il segnale più vivido - spiega il Wall Street Journal - della crescita di interesse per le contrattazioni azionarie delle società della Silicon Valley. SecondMarket ha detto di aver gestito transazioni per circa 400 milioni di dollari in azioni di aziende private: un anno fa erano 100milioni.