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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2010 alle ore 08:14.
Hanno ripetuto fino alla noia i gestori che le azioni erano vincenti sui titoli di stato nel lungo periodo. E invece ecco che le borse hanno fatto perdere soldi negli ultimi 10 anni: -5% Wall Street e è addirittura -22% quelle europee, senza contare l'inflazione. Chi, per pigrizia o per paura, si fosse accontentato di sottoscrivere obbligazioni e titoli di stato avrebbe nel frattempo guadagnato oltre il 70%. Probabilmente è un segno dei tempi che stanno cambiando. Anzi, che sono già cambiati. Perché a fronte del disastro in America, Europa e Giappone, le borse dei paesi emergenti sono cresciute del 241%. In 10 anni è cambiato il mondo. In realtà il mondo stava già cambiando negli anni 80 e più rapidamente in quelli 90. Solo che tutti se ne sono bruscamente accorti in quest'ultimo decennio. La gloria dello sviluppato mondo occidentale ha già toccato l'apogeo e il futuro sorride adesso all'Asia e al Sud America.
Si potrebbe obiettare che la causa di tanta delusione sui mercati occidentali è dei due tracolli di borsa, nel 2000-2002 e nel 2008-2009. Ma in quei due avvenimenti non c'è nulla di casuale, poiché entrambi sono il risultato delle bolle speculative create dal nostro sistema finanziario. S'è proceduto per bolle in questi ultimi 10 anni: prima quella sui titoli Internet e tecnologici e, a distanza di sette anni, quella sul credito. Ma c'è stata anche la bolla immobiliare che ha squassato gli Stati Uniti e messo in ginocchio le economie europee (Spagna e Irlanda). E c'è stata la bolla sui titoli bancari che, nella semplificazione di tanti investitori, erano percepiti un po' come i titoli Internet del 2000. Alla base di tutto c'è stata la bolla della liquidità e la perversa convinzione che ci fosse una grande virtù nella leva finanziaria, nel fare debiti ad ogni livello. Perché indebitarsi per comprare una casa, un bene di consumo, per acquisire un'azienda, per fare un buy back e persino per pagare i dividendi era cosa che muoveva l'economia e faceva crescere il Pil. E moltiplicava gli investimenti e gli utili, come ben sapevano le banche che erano arrivate ad avere attività 50 o più volte superiori al loro patrimonio. Infine anche la bolla dei debiti pubblici è arrivata a maturazione.