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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2010 alle ore 15:20.
L'inflazione tedesca ha registrato una brusca accelerazione in dicembre. L'indice preliminare dei prezzi al consumo diffuso dall'Ufficio federale di statistica, è infatti cresciuto del'1% su base mensile, ai massimi da dicembre 2004, e dell'1,7% su base annua, ai massimi da ottobre 2008, mentre l'indice armonizzato, calcolato da Eurostat, è salito rispettivamente dell'1,2% e dell'1,9%. I dati di dicembre sono nettamente superiori a quelli di novembre (+0,1% mensile e +1,5% annuo) e hanno battuto anche le stime degli analisti (+0,8% e +1,5%).
La Bundesbank
La risalita dell'inflazione è avvenuta in coincidenza un vero e proprio boom dell'economia tedesca che ha vissuto quest'anno il più alto tasso di crescita dall'epoca della riunificazione, all'inizio degli anni Novanta. Anche se relativamente modesto, l'incremento dei prezzi al consumo non sarà molto gradito alla Bundesbak che nelle sue previsioni aveva fissato un tasso di inflazione dell'1,7% nel 2011 e dell'1,6% nel 2012. L'indice armonizzato, invece, è già andato oltre i limiti. Il dato tedesco definitivo sarà diffuso il prossimo 14 gennaio.
La Bce
L'indice preliminare dei prezzi in Germania, calcolato sulla base dei dati delle sei regioni tedesche, fornisce la prima indicazione del trend dell'inflazione della zona euro che a dicembre, secondo le stime, dovrebbe salire al 2% dall'1,9% di novembre. Il dato tedesco, condizionato da rincari stagionali che hanno interessato, in particolare, pacchetti vacanze, energia e alimentari, appare comunque relativamente contenuto e non dovrebbe preoccupare più di tanto la Bce. La Germania, tra l'altro, è già in fase di ripresa, mentre le altre economie della zona euro languono ancora in recessione e quindi la spinta dei prezzi dovrebbe essere inferiore. Per la Bce, tuttavia, sarà una bella sfida scegliere la politica economica più appropriata in un contesto europeo così eterogeneo.