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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2010 alle ore 19:33.
La fusione da un miliardo di euro tra l'emittente televisiva iberica LaCuatro, di proprietà del gruppo Prisco, e il canale Telecinco, del gruppo Mediaset , chiude in bellezza le M&A del 2010. Ma il risiko finanziario tra Italia e Spagna è tutt'altro che concluso: sempre in campo televisivo c'è la possibile acquisizione di LaSexta da parte di Antena 3, emittente di proprietà della famiglia De Agostini; in ambito autostrade è da anni irrisolto il nodo Abertia-Atlantia-Benetton; mentre sul fronte utility, Enel continua a migliorare la posizione finanziaria della controllata spagnola Endesa.
L'operazione Cuatro-Telecinco è figlia della crisi, che ha colpito duramente gli introiti pubblicitari delle reti tv spagnole proprio in concomitanza con la liberalizzazione del mercato voluta dal premier Zapatero. Anche l'interesse di Antena 3 per La Sexta, emittente della joint-venture Planeta-De Agostini, nascerebbe da queste stesse contingenze. Tra il 2008 e il 2009, un numero crescente di emittenti si è trovato a spartirsi una torta sempre minore di investimenti in comunicazione. Così, nel corso del 2008, La Sexta - player primario nel business del calcio spagnolo, detentore dei diritti della Liga spagnola - ha perso 93 milioni di euro sui 150 del proprio giro d'affari ante-crisi.
I primi colloqui tra Antena 3 e la traballante emittente spagnola avrebbero avuto luogo proprio nel dicembre di quell'anno, assieme alle prime trattative tra Telecinco e La Cuatro. I rumor di mercato davano per certa un'imminente fusione già nel gennaio del 2009, ma l'accordo è rimasto in sospeso sino ad oggi. L'ok dell'antitrust all'allargamento di Mediaset in Spagna ha rilanciato la possibilità di una operazione parallela di Antena 3 su La Sexta: secondo indiscrezioni di mercato, il presidente Manuel Lara Bosch e l'ad Silvio Gonzales Moreno avrebbero infatti riaperto il tavolo per una nuova trattativa. In ballo ci sarebbe la creazione di un duopolio itali-ispanico dalle forti connotazioni politiche (La Sexta fa capo al consorzio MediaPro, vicino alle posizioni di Zapatero) oltre che economiche.
Il flirt tra la famiglia Benetton, a capo del gruppo Atlantia, e la società spagnola Abertis risale invece al 2005-2006. La ventilata fusione tra le due andò in fumo per l'opposizione del governo italiano alle ingerenze della Spagna nella gestione della nostra rete autostradale. Nel luglio del 2010, voci di corridoio avevano anticipato l'ingresso del fondo di private equity europeo Cvc Capital Partners in Abertis, tramite l'acquisizione di una quota del 15,5% da Acs (portata effettivamente a termine lo scorso agosto).