Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 04 gennaio 2011 alle ore 06:40.
ROMA
Anno nuovo e nuovo presidente in Consob. Giuseppe Vegas, 59 anni, milanese, già vice ministro dell'Economia in questa legislatura, una lunga carriera di incarichi nell'esecutivo a via XX settembre (sottosegretario alle Finanze e poi al Tesoro nel 1995 e ancora sottosegretario e poi viceministro dell'Economia nel periodo 2001-2006) si è insediato ieri alla guida della Commissione per le società e la borsa, dopo essere stato nominato il 5 novembre scorso e dopo sei mesi dall'addio di Lamberto Cardia, avvenuto il 30 giugno scorso.
Come spiega una nota ufficiale della Commissione, insieme a lui si è insediato ieri anche il nuovo commissario Paolo Troiano. Pertanto, la Consob torna a lavorare con l'organigramma di vertice completo dopo essere stata guidata, nell'ultimo semestre, da Vittorio Conti, che ha svolto funzioni da presidente vicario nella sua qualità di commissario anziano, insieme ai commissari Michele Pezzinga e Luca Enriques. Vegas ha già fatto sapere, in una recente audizione alla commissione Finanze del Senato, dove cadrà l'accento del suo impegno: l'azione dell'authority, ha dichiarato, dovrà innanzitutto focalizzarsi su quella tutela del risparmio che è prevista dalla Costituzione.
Ma altrettanto importante sarà, nelle intenzioni del nuovo presidente, l'azione volta al rilancio della piazza finanziaria italiana: «L'Italia è un paese-salvadanaio dove c'è molto risparmio che va difeso e utilizzato il più possibile sul territorio» ha spiegato ai parlamentari , chiarendo che è necessario «attirare il risparmio nazionale ed estero nelle nostre imprese quotate, in primo luogo di manifattura ma anche quelle finanziarie». Inoltre, Vegas ha esplicitato sin dall'inizio la sua volontà di agire in stretta collaborazione e coordinamento con via Nazionale: «Bisogna trovare un accordo con la Banca d'Italia per non avere sovrapposizioni né zone lasciate libere. Il coordinamento fra diverse autorità – ha sottolineato – è essenziale».
L'anno appena iniziato porta sfide importanti per il neo presidente: il primo banco di prova sarà con ogni probabilità il quesito sull'Opa obbligatoria a cui potrebbero essere costretti i Ligresti e Groupama, atteso a breve. Ma un altro test altrettanto importante, in un anno che inevitabilmente sarà ancora caratterizzato da un quadro di congiuntura finanziaria internazionale tutt'altro che rasserenato, per effetto della crisi dei debiti sovrani e delle inquietudini valutarie, sarà proprio l'azione di collaborazione e coordinamento con la neonata Esma. La nuova autorità europea dei mercati ha debuttato anch'essa ieri a Parigi e che per essere operativa dovrà innanzitutto riempire, entro fine mese, le caselle del nuovo organigramma. Come si sa, l'Italia ha sulla carta buone chance per aspirare ad avere la direzione generale del nuovo organismo (non la presidenza, che potrebbe essere rivendicata dagli inglesi) visto che il segretario generale del vecchio organismo di coordinamento delle varie Consob europee il Cesr è un italiano, Carlo Comporti.