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Finanza e Mercati In primo piano

I petroliferi sostengono Wall Street. I debiti sovrani non fermano le Borse europee

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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2011 alle ore 08:45.

Wall Street ha chiuso la seduta in territorio positivo con l'indice Dow Jones che ha guadagnato un modesto 0,3% a 11.672,34 punti, come il Nasdaq Composite +0,33% a 2.716,83 punti e lo S&P 500 +0,37% a 1.274, 48 punti. A sostenere il listino hanno contribuito i i titoli petroliferi, spinti dal balzo del 2% a 91,11 dollari del prezzo del greggio. Per contro, hanno frenato i comparti dei trasporti e dei consumi. Un effetto positivo è arrivato anche dai primi risultati societari del quarto trimestre, con utili superiori alle attese per Lennar Corp (costruzioni). Anche Sears ha alzato le stime degli utili.

Chiusura decisamente positiva per le principali borse europee nonostante la perdurante tensione sul mercato dei titoli di stato. Al termine delle contrattazioni il Dax30 di Francoforte avanza dell'1,3% mentre a Parigi il Cac40 guadagna l'1,59% e a Londra l'indice FTSE 100 sale dell'1,06%. Bene anche Milano con il FTSE Mib di Milano che sale dell'1,4% e il FTSE IT All Share che segna un guadagno dell'1,38%. Prosegue positiva Wall Street è in rialzo con il Dow Jones che guadagna lo 0,44%, l'S&P500 lo 0,49%, mentre il Nasdaq segna +0,38 per cento.

A Piazza Affari bene Fiat
Tra i titoli del listino milanese il migliore titolo è Impregilo che guadagna il 6,59% con il comparto delle costruzioni che a livello europeo segna rialzi medi del 2 per cento. Bene anche Fiat Industrial che guadagna il 5,39% e Tod's (+5,11%) dopo le parole del numero uno Diego Della Valle che ha annunciato al Sole 24 Ore risultati annuali migliori delle attese. Fiat consolida il suo rialzo in attesa del referendum che deciderà il destino di Mirafiori. In Borsa il titolo sale del 3,25%. Bene anche la controllante Exor (+3,66%).

Euro debole
Resta alta la tensione sui titoli di stato dell'area euro. Il differenziale di rendimento con il bund tedesco (indicatore della stabilità) vola a a 277 punti base per la Spagna (vicina al record di 283 punti del 30 novembre). Spread elevati anche per l'Irlanda (a 629), mentre la Grecia viaggia a 943 punti sopra il decennale tedesco. Anche l'Italia sui massimi a 204 punti base sopra il bund decennale tedesco. Le tensioni sui debiti sovrani si fanno sentire anche sul mercato dei cambi con le quotazioni molto volatili dell'euro. La moneta unica, dopo una mattinata in calo, recupera grazie ad alcune ricoperture in una seduta volatile, segnata dall'attesa per l'emissione di domani del Portogallo. La notizia dell'intenzione del Giappone di acquistare bond europei Efsf a sostegno dell'area ha fornito alla divisa unica una buona base di resistenza.

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Rendimenti ai massimi dal 2008 per i BoT
Il Tesoro italiano ha collocato tutti i sette miliardi del Bot a 12 mesi in programma oggi, con un rendimento salito al 2,067%, massimo dal dicembre 2008. Rispetto alla precedente collocamento il rendimento è salito di 0,053 punti. Boom di richieste da parte degli investitori, con domande superiori agli 11,3 miliardi rispetto ai sette offerti. L'asta competitiva dei BoT con scadenza 16 gennaio 2012, prima tranche, informa la Banca d'Italia, ha registrato la partecipazione di 26 operatori. Nel'asta del mese scorso la domanda del mercato per gli annuali fu più massiccia: a fronte di 4 miliardi offerti si registrò una richiesta pressoché doppia (circa 8miliardi). Nel dettaglio dell'asta odierna, la percentuale di riparto è stata del 93,69%.

Buona domanda all'asta di Atene
Asta anche per Atene. Il governo greco ha raccolto 1,95 miliardi di euro sul mercato dei capitali emettendo titoli di stato a sei mesi con un rendimento riconosciuto agli investitori del 4,9%. Buona la domanda che è stata pari a 5,1 miliardi di euro, ben oltre l'ammontare di 1,5 miliardi messo in preventivo alla vigilia dal governo. Nell'asta precedente il tasso si era assestato al 4,82% ma per un ammontare molto più limitato di 390 milioni di euro. La missione di oggi era di raccogliere una somma molto più consistente ma rimanendo al di sotto del 5%, cioé del tasso al quale la Grecia può ricevere fondi dall'Unione Europea in base al piano di salvataggio concordato la scorsa primavera.

Meglio del previsto il deficit del Portogallo
Osservato speciale è il Portogallo. Il ministro delle Finanze Fernando Teixeira dos Santos ha gettato acqua sul fuoco dopo la fibrillazione sui titoli che si è registrata ieri, sostenendo «di non dover più ricorrere agli aiuti esterni per finanziarsi» e che «farà di tutto per evitare questa possibilità». Le voci su una eventuale richiesta di aiuti, ha aggiunto il primo ministro Socrates, vanno esclusivamente a beneficio degli speculatori. Il primo ministro portoghese, José Socrates, ha poi annunciato che il deficit pubblico portoghese del 2010 sarà «chiaramente al di sotto delle previsioni» del 7,3% del Pil e i dati preliminari permettono di stimare una riduzione ulteriore dell'ordine dello 0,5%. In giornata è stata diffusa anche la stima della Banca centrale sul Pil 2011, prevedisto in calo dell'1,3%. Le stime precedenti puntavano su una stagnazione dell'economia. Socrates si è detto fiducioso del successo del bond che verrà emesso domani: sarà superiore a 1,25 miliardi di euro.

Tokyo in leggero calo
La Borsa di Tokyo termina gli scambi dimezzando le perdite registrate in avvio e segna un calo dello 0,29%, in scia al calo accusato da Wall Street sui timori per la tenuta del debito dei Paesi dell'area dell'euro. L'indice Nikkei si allontana dai massimi degli ultimi 8 mesi e, al ritorno alle contrattazioni all'indomani della festa nazionale dedicata ai neo maggiorenni, si attesta a 10.510,68, limitando i danni grazie alla frenata dello yen. La moneta nipponica ha rallentato grazie al proposito, reso noto dal ministro delle Finanze nipponico Yoshihiko Noda, dell'acquisto da parte del Giappone del 20% dei bond di nuova emissione del Fondo salva-stati di Eurolandia, allo scopo di aiutare i Paesi alle prese con la crisi del debito sovrano.

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