Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2011 alle ore 21:38.
Anche nel 2011 non sembra scemare l'appeal dei titoli di Stato italiani. La conferma arriva dall'asta con cui il Tesoro ha piazzato oggi 7,5 miliardi di BoT annuali a fronte di una domanda pari a 11,3 miliardi di euro. Si conferma la tendenza al rialzo dei rendimenti, che continuano a viaggiare sui massimi da fine 2008. Risposte positive, dicono gli operatori interpellati da Radiocor, arrivano anche dal mercato secondario dove lo spread BTp/Bund scende oggi di oltre 15 punti base rispetto a ieri attestandosi a 187 centesimi.
Il rapporto domanda/offerta, segnalano da UniCredit, é stato «leggermente più basso rispetto all'asta di dicembre, quando però l'offerta del Tesoro era stata inferiore (pari a 4 miliardi di euro). Tuttavia le richieste arrivate oggi «sono state in linea con i livelli registrati nell'asta BoT di gennaio 2010», aggiunge un operatore, secondo cui il collocamento può aver scontato in parte la concorrenza dell'asta greca sulla scadenza semestrale, che ha offerto titoli con un rendimento del 4,90%. «I primi collocamenti del 2011 - dice un trader - hanno confermato la tendenza al rialzo dei rendimenti che si era osservata a fine 2010: un aumento che potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, facendo lievitare il costo di finanziamento degli Stati sui mercati internazionali anche oltre le stime previste».
Il nuovo Bot a 12 mesi, che ha scadenza 16 gennaio 2012, è stato assegnato in asta al prezzo di 97,936 con rendimento medio ponderato al 2,067%, come si legge in una nota della Banca d'Italia. Il tasso è in aumento dal 2,014% del collocamento annuale del 10 dicembre scorso. In base ai calcoli di Assiom Forex il rendimento dei Bot a 367 giorni assegnati oggi, al netto della ritenuta fiscale pari al 12,50%, è pari all'1,808% per i risparmiatori. Un tasso che scende ulteriormente all'1,504% in caso di applicazione della commissione massima dello 0,30% da parte delle banche (0,30% è la commissione prevista per i buoni aventi durata residua pari o superiore ai 331 giorni.
L'asta si è svolta in una mattinata difficile, con Jose Socrates, premier del Portogallo prossima possibile vittima della crisi dopo l'Irlanda, che ha smentito di aver intenzione di attivare il fondo di salvataggio europeo. Anche Jose Luis Zapatero, premier spagnolo, ha dovuto nuovamente difendere la solidità dei conti pubblici del suo Paese. Sul Wall Street Journal circolano indiscrezioni secondo proprio cui i timori di un contagio alla Spagna, che aumenterebbe enormemente le dimensioni dei salvataggi, avrebbero spinto i Paesi Ue a discutere l'ipotesi di un aumento dello European Financial Stability Facility, il fondo salva-stati da 440 miliardi di euro.