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Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2011 alle ore 08:00.
Il consiglio generale del nuovo comitato europeo per i rischi sistemici ha tenuto ieri la sua prima riunione qui a Francoforte. L'organismo, un tassello cruciale del nuovo assetto della vigilanza finanziaria in Europa, ha eletto alcuni esponenti del proprio comitato direttivo. Tra questi i governatori della Banca d'Italia Mario Draghi e della Bundesbank Axel Weber, ambedue candidati alla presidenza della Banca centrale europea in novembre.
L'Esrb, come è noto il comitato secondo l'acronimo inglese, nasce sulla scia della crisi finanziaria degli ultimi tre anni. Il suo compito sarà di individuare e segnalare in anticipo i rischi sistemici in Europa. L'organismo - che potrà emettere raccomandazioni e avvertimenti anche pubblici - è la risposta europea al Financial Stability Oversight Council nato di recente negli Stati Uniti (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
Il consiglio generale del comitato è composto da una settantina di persone provenienti da banche centrali e autorità nazionali di tutta Europa. Sarà presieduto dal presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet. Vice presidente sarà il governatore inglese Mervyn King. «Avremo bisogno di avere una forte autorità morale. Ce la dovremo guadagnare. Non possiamo ritenerla un automatismo», ha avvertito ieri Trichet in una conferenza stampa.
Dietro alla crisi degli ultimi anni si nasconde anche un assetto di vigilanza finanziaria che ha mostrato evidenti debolezze, e non solo perché è ancora decentrato nonostante una crescente integrazione finanziaria in Europa. In varie circostanze le singole autorità hanno ostacolato la collaborazione, bloccando la condivisione di dati politicamente imbarazzanti o mascherando potenziali errori nella sorveglianza finanziaria.
Tra le novità della prima riunione di ieri l'elezione di quattro governatori nel comitato direttivo (steering committee, in inglese): il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, il presidente della Bundesbank Axel Weber, il presidente della banca centrale di Cipro Athanasios Orphanides e il loro collega polacco Marek Belka. L'organismo - composto in tutto da 14 persone e non 17, come anticipato in precedenza - ha un ruolo importante.