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Sparite dalla Banca centrale tunisina 1,5 tonnellate d'oro. Moglie di Ben Ali sospettata

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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2011 alle ore 22:06.

Malgrado le perentorie smentite della Banca Centrale tunisina mancano all'appello 1,5 tonnellate di oro. Proprio la quantità che secondo indiscrezioni poi smentite, Leila Trebalsi, consorte dell'ex presidente Zine el Abidine Ben Ali, avrebbe trafugato il 14 gennaio prima di abbandonare il paese. Lo riferisce World Gold Council, associazione dei principali operatori in oro, sulla base di stime in linea con quelle del Fondo Monetario Internazionale.

Le stime Banca centrale coincidono con quelle del World Gold Council
A dicembre nei forzieri di Tunisi c'erano 6,8 tonnellate d'oro. Questa settimana invece la Bance Centrale tunisina ha affermato di avere in cassa 5,3 tonnellate del metallo giallo. I primi a riferire del trafugamento dell'oro sono stai i giornalisti di Le Monde citando i servizi segreti francesi. Dopo che la notizia è stata diffusa, prima è stato rimosso il governatore della banca centrale e poi è arrivata la smentita che però non spiega la tonnellata e mezza d'oro, per un controvalore di circa 45 milioni di euro, volatizzatasi. «La voce che è circolata sui media sul ritiro di una tonnellata e mezzo di oro dalle casse della Banca centrale tunisina è destituita di ogni fondamento - aveva detto la Banca centrale in un comunicato. Le riserve auree, che sono di 5,3 tonnellate, obbediscono a misure di sicurezza draconiane».

Secondo i dati del World Gold Council, messi in rete a dicembre, la Tunisia possedeva all'epoca riserve auree stimate a 6,8 tonnellate, una quantità invariata da almeno un decennio, secondo le statistiche dell'organizzazione. I dati del Consiglio riprendono le cifre pubblicate a fine ottobre dal Fondo monetario, che indicava in 220.000 once d'oro le riserve auree tunisine, ovvero circa 6,8 tonnellate.

Il prelievo della moglie di Ben Ali a fine dicembre
Secondo la tv TF1 e il giornale Le Monde, la famiglia Ben Ali sarebbe fuggita dalla Tunisia con 1,5 tonnellate di oro, in forma di lingotti, per un valore stimato di 45 milioni di euro. Per i servizi segreti francesi, citati da Le Monde, la moglie del presidente, Leila Trabelsi, alla fine di dicembre «si sarebbe recata alla Banca centrale della Tunisia per prendere i lingotti d'oro». Il governatore si sarebbe rifiutato di consegnarglieli, poi avrebbe ceduto su pressione di Ben Ali.

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Tags Correlati: Bance Centrale | Comitato Esecutivo | Fmi | Governo | Leila Trabelsi | Leila Trebalsi | Mohammed Ghannouchi | Rcd fuori | TF1 | Tunisi | World Gold Council | Zine el Abidine Ben Ali

 

Lo stato confischerà i beni del partito di Ben Ali
Intanto è ancora tesa la situazione nel paese nordafricano. Lo stato - ha annunciato il portavoce dell'esecutivo - prenderà possesso dei "beni mobili e immobili del Raggruppamento costituzionale democratico" (Rcd), il partito del presidente decaduto Ben Ali. Questa decisione entra nel quadro della promessa del «governo di unità nazionale» formato lunedì dal primo ministro Mohammed Ghannouchi di procedere alla separazione tra stato e Rcd, che dopo 23 anni di regno senza divisioni sulla vita politica del paese, controlla tutti gli ingranaggi dell'amministrazione. Migliaia di tunisini manifestano ogni giorno dalla caduta del presidente Ben Ali, fuggito dal paese il 14 gennaio, per esigere l'espulsione pura e semplice del Rcd, simbolo disprezzato di repressione e di corruzione. Al grido di "Rcd fuori", i manifestanti chiedono anche le dimissioni del governo di transizione a causa della forte presenza al suo interno di membri del gruppo uscente del presidente deposto, che si sono tutti dimessi dal partito.

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