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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2011 alle ore 11:35.
Un premio di 100 milioni di dollari (in azioni Google) per l'ormai ex ceo di Google, Eric Schmidt. Lo conferma Poornima Gupta, portavoce di Google, indicando che si tratta del primo premio da quando Schmidt è in Google dal 2001. Si tratta anche del premio più alto mai pagato da Google a un top manager.
Google sostituisce Schmidt con Page nel ruolo di ceo (di Gianni Rusconi)
Da aprile Schmidt verrà sostituito da Larry Page (che con Sergey Brin ha fondato Google) ma resterà in azienda, con l'incarico di presidente esecutivo.
La posizione di Schmidt, per quanto dopo questa mossa diventi più marginale, è ancora molto influente nell'azienda. Giovedì 20 gennaio egli stesso ha presentato i documenti per vendere un pacchetto di azioni della società dal valore di 335 milioni di dollari (si tratta della sua prima vendita da tre anni a questa parte). Attualmente è in possesso di 9.2 milioni di titoli Google, che corrispondono a un controvalore di 5,8 miliardi di dollari e rappresentano il 9,6% dei diritti di voto della società. Quando, nel corso dell'anno, verrà ceduto il pacchetto di titoli di cui ha dato mandato giovedì, il diritto di voto scenderà al 9,1 per cento.
La scelta di cambio al vertice
Il ritorno del 38enne Larry Page, da sempre grande ammiratore del co-fondatore di Apple Steve Jobs, alla guida del gruppo, al fianco dell'altro co-fondatore Sergey Brin, dopo i 10 anni di triumvirato con Schmidt, sta a significare che Google intende tornare alle origini, snellirsi e concentrarsi sul panorama in perenne ebollizione del web.
Eric Schmidt, 55 anni, continuerà a far sentire la sua voce da presidente esecutivo, ma è destinato a un ruolo di supervisore adulto, mentre saranno Page e Brin, quest'ultimo incaricato dei nuovi progetti, a riprendersi il centro della scena per il prossimo decennio. Grazie a Schmidt Google ha vinto la sfida contro Microsoft sui motori di ricerca ed è diventata un gigante della pubblicità su Internet.
Tuttavia l'azienda appare in ritardo sul terreno, diventato prioritario, dei social network, dove primeggiano Facebook e Twitter. Secondo gli esperti Google, ingrandendosi, si è troppo burocratizzata e da anni non lancia più prodotti innovativi vincenti. Inoltre il triumvirato non favoriva il processo decisionale e per questo si è deciso di mettere da parte Schmidt. «La sfida mi esalta» ha detto Page, anche se il suo compito non sarà facile. L'ipotesi è quella di favorire l'innovazione all'interno dell'azienda, snellendo le procedure decisionali e favorendo la realizzazione di start-up, che facciano da traino al lancio di nuovi prodotti di successo.