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Questo articolo è stato pubblicato il 26 gennaio 2011 alle ore 12:42.
La ripresa dell'Inghilterra si è (a sorpresa) fermata. Nel quarto trimestre il Pil (Prodotto interno lordo) della Gran Bretagna è arretrato dello 0,5% su base trimestrale. L'inflazione ha, invece, nello stesso periodo rotto al rialzo la barriera del 2% portandosi al 2,2 per cento. Ma per la Banca di Inghilterra la politica economica del governo britannico non va cambiata. Anzi, il governatore della Bank of England, Mervyn King, esorta il cancelliere in carica George Osborne (del governo guidato da David Cameron) a rispettare i duri tagli alla spesa pubblica prospettati.
Secondo King, nonostante gli ultimi dati macro poco incoraggianti, l'economia britannica è «ben posizionata per un ritorno alla crescita sostenuta e equilibrata. La strada giusta è stata intrapresa ed è importante mantenerla». Lo stesso, però, nel corso di un intervento a Newcastle documentato dal Financial Times, ha indicato alle famiglie di accettare un periodo di austerità dovuto alla necessità di aumentare le imposte sui consumi e di tagliare le spese. Il tutto per (ri)portare il deficit sotto controllo.
Anche perché, alle proiezioni attuali, la situazione resta di allerta: il tasso di inflazione potrebbe portarsi in un range compreso tra il 4 e il 5%, più del doppio quindi dell'obiettivo fissato dalla Banca di Inghilterra (allineato con quello della Banca centrale europea).
I mercati, intanto, non dipingono un quadro roseo: la sterlina è scivolata sui minimi di oltre due mesi sul dollaro e i rendimenti dei Gilt (i titoli di Stato emesse dal governo di Londra) sono in flessione sulle breve scadenze, come ad anticipare un aumento dei tassi di interesse. Tassi che, al momento, la Banca di Inghilterra mantiene fermi allo 0,5 per cento.
Il cancelliere ombra e il piano B
Osborne, Bank of England e governo sono uniti nell'intento di eliminare il deficit strutturale nel giro dei prossimi quattro anni attraverso un piano di sacrifici. Ma devono fronteggiare una coalizione di avversari, guidata dal laburista e cancelliere ombra Edward Michael Balls, ex- braccio destro dell'ex premier Gordon Brown, secondo cui la strategia economica impiantata è sbagliata perché dovrebbe invece perseguire la strada della crescita. «Consiglio a Osborne di cambiare idea, di avere un piano B, una politica per la crescita e l'occupazione e di farlo velocemente», ha detto Balls sostenendo che l'economia britannica è al momento troppo fragile per resistere a una politica di tagli.