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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2011 alle ore 15:26.
L'Opec è pronta ad aumentare la produzione di petrolio nel caso in cui l'attuale crisi in Egitto dovesse causare l'interruzione delle forniture di greggio dal Medio Oriente. Lo ha detto il segretario generale dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, Abdalla el-Badri. «Se assistiamo ad una reale carenza dovremo aumentare la produzione», ha detto parlando a Londra. Secondo el-Badri tuttavia, una chiusura dell'oleodotto Sumed potrebbe causare un'insufficienza di greggio, ma il mercato è ben fornito e le scorte sono di alto livello.
Circa il 2,5% della produzione globale di greggio è trasportata passando per l'Egitto, attraverso il Canale di Suez e l'oleodotto Sumed, secondo un rapporto di Goldman Sachs.
Il brent tocca i 100 dollari al barile
Intanto le quotazioni del greggio registrano un leggero calo (dopo il rally di venerdì scorso in seguito all'escalation delle violenze nel paese). Dopo aver oscillato attorno al limite dei 100 dollari a barile, il barile di greggio del Brent del Mare del Nord per consegna marzo è ora scambiato a 98,82 dollari a Londra, in calo di 60 cents dalla chiusura del venerdì, dopo una partenza in forte aumento, che l'aveva visto salire fino a 99,97 dollari, ossia alla soglia dei 100 dollari, mai più attraversata dal primo ottobre 2008.
Wti a quota 89 dollari
Sul New York Mercantile Exchange (Nymex), un barile di light sweet crude (Wti) per la stessa scadenza è invece salito di 7 cents a 89,41 dollari. «Temiamo la possibilità che la situazione possa diffondersi ad altre regioni - ha detto David Hart, analista di Securities Westhouse - ma anche potenziali interruzioni sul lato dell'offerta di greggio in caso di blocchi sulle rotte strategiche del petrolio» ha spiegato.