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Carlyle cambia timoniere e punta sulle case di lusso

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Questo articolo è stato pubblicato il 12 febbraio 2011 alle ore 09:52.

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Paola Dezza
Quarant'anni ancora da compiere, una laurea in architettura e corsi di perfezionamento, un'esperienza nel real estate che l'ha vista anche in Pirelli Re. È questo il profilo di Valeria Falcone che dal primo gennaio scorso, dopo quattro anni nel ruolo di responsabile dell'asset management, ha assunto la guida della divisione real estate di The Carlyle group in Italia al posto di Guido Audagna.
Una crescita esponenziale quella della società che è presente in Italia dal 2002 e che con tre fondi ha realizzato nel nostro paese investimenti per 250 milioni di euro ogni anno fino al 2007 per un totale di investito di 1,2 miliardi di euro e tanto da trovarsi oggi con un patrimonio di 500 milioni di euro in gestione. Una sfida dunque, quella colta da Valeria Falcone prendendo il testimone di Audagna, che ha portato Carlyle a essere uno dei protagonisti del real estate italiano.
«Dei tre fondi veicolo degli investimenti a livello europeo (Cerep I, II e III) il primo è stato chiuso nel 2004, il secondo è oggi investito per 750 milioni di euro e il terzo è adesso in fase di investimento per un valore di 2,2 miliardi di euro – spiega Falcone, alla sua prima intervista ufficiale dopo la nomina –. Con questo terzo fondo vogliamo cogliere ancora opportunità nel nostro paese, sempre seguendo il focus speculativo che finora ha guidato Carlyle nelle sue scelte. A questo proposito le asset class di nostro interesse sono lo sviluppo di centri commerciali e la riconversione di edifici a uso residenziale di lusso». Al momento sono otto i cantieri in essere per un valore di 50 milioni di euro di lavori. Si tratta di lavori partiti nel 2008-2009 e che oggi stanno arrivando a compimento. «Del patrimonio fanno parte dieci edifici cielo-terra e 80 porzioni sparse – continua Falcone –. Oggi la nostra strategia si concentra più che altro su singoli asset o su deal dedicati allo sviluppo. Resta di nostro interesse anche il segmento degli uffici, che tuttavia non vive ancora una fase brillante. Anche in questo settore la nostra attenzione è comunque concentrata su eventuali riconversioni con prospettive di 2-3 anni». Dove sono concentrate le riconversioni di natura residenziale? «A Como abbiamo terminato la riqualificazione in appartamenti di lusso con darsena privata di un'ampia residenza privata in pieno centro, sul lungo lago verso villa Geno – continua –, mentre a Bari stiamo realizzando, sempre in pieno centro, 46 appartamenti di alto livello. Anche a Trieste, in piazza della borsa, e a Firenze stiamo realizzando appartamenti di pregio da mettere poi sul mercato».

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Tags Correlati: Cerep III | Guido Audagna | Investimenti delle imprese | Pirelli | Re | The Carlyle group | Valeria Falcone

 

Ma come vede Valeria Falcone il mercato immobiliare italiano, oggi dopo un triennio di crisi e una situazione che alcuni sostengono avviarsi alla stabilità ma non riprendersi del tutto? «Il problema maggiore riguarda le valutazioni eccessive – procede nel discorso –. Sul mercato ci sono asset interessanti ma le proprietà chiedono esborsi elevati rispetto al reale valore degli edifici in questione. Nonostante tale difficoltà riteniamo che il 2011 sia ancora un anno ricco di opportunità di investimento da cogliere, solo nel 2012 il mercato effettivamente ripartirà verso una fase più serena». Un po' come accade nel segmento delle vendite tra privati, viene da ricordare. «Dobbiamo comunque rammentare che il mercato residenziale va suddiviso in due segmenti principali: quello di lusso, che non ha subito le ripercussioni della crisi immobiliare, e quello intermendio, che invece ha subito una flessione dei valori, tuttavia contenuta rispetto a quanto avvenuto in altri paesi europei dove lo scoppio della bolla del real estate ha ridimensionato i prezzi anche del 50%, come per esempio in Spagna, Irlanda e in misura minore in Gran Bretagna», conclude.
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