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La Fed rivede al rialzo le stime sulla crescita Usa nel 2011, ma conferma i timori per la disoccupazione

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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2011 alle ore 21:15.

La Federal Reserve ha rivisto al rialzo le stime di crescita negli Stati Uniti e prevede ora che nel 2011 il prodotto interno lordo crescerà in un range compreso fra il 3,4 e il 3,9%(la stima di novembre prevedeva una forchetta tra il 3 e il 3,6%). È quanto si legge nelle minute del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, relative alla riunione dello scorso 25-26 gennaio (quando la Banca centrale americana ha lasciato i tassi fermi al minimo storico, in un range tra lo 0 e lo 0,25%). Ritoccate al ribasso, invece, le previsioni sul tasso di disoccupazione, atteso ora fra l'8,8 e il 9% (8,9 e 9,1% nella forchetta precedente).

Inflazione al di sotto della forchetta considerata ottimale dalla Fed
Nonostante il recente rialzo dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari, l'inflazione dovrebbe attestarsi tra l'1,3 e l'1,7% nel 2011, sostanzialmente in linea con le previsioni di novembre (parlavano di un range tra l'1,1 e l'1,7%) e al di sotto della forchetta considerata ottimale dalla Banca Centrale. Tre settimane fa la Fed aveva previsto che i prezzi al consumo sarebbero rimasti al di sotto del 2% nel 2012, ma i dati macroeconomici diffusi di recente (oggi per esempio quello sui prezzi alla produzione) mostrano un chiaro andamento al rialzo dei prezzi.

Il mercato del lavoro continua ad essere in affanno
Con un tasso di disoccupazione che rimane basso, mentre il mercato del lavoro continua ad essere in affanno, la Fed ha confermato la necessità di proseguire con il programma di acquisto di titoli di stato da 600 miliardi di dollari, sottolineando che «eventuali revisioni saranno prese in considerazione sulla base dell'andamento dei dati macroeconomici», ma precisando che «é improbabile che l'outlook cambi abbastanza da richiedere cambiamenti del programma prima della sua scadenza», alla fine di giugno. In generale, la Fed ha confermato che la «ripresa economica sta continuando, ma a un tasso insufficiente per provocare significativi miglioramenti del mercato del lavoro». La Banca centrale americana si impegna comunque a «monitorare le condizioni economiche e gli sviluppi finanziari, utilizzando tutti i mezzi a propria disposizione per sostenere la ripresa».

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