Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 19 febbraio 2011 alle ore 08:21.
«Ferme nei principi del Vangelo, di San Francesco e di Santa Chiara, le Sisters of St. Francis vivono in equilibrio con tutto il creato». Se questo è il motto ispiratore del convento delle Sorelle di San Francesco, nello stato dell'Iowa, suor Cathy Katoski ha deciso di dargli un'interpretazione quantomeno allargata. La suora ha infatti preso carta e penna e ha chiesto al colosso petrolifero Exxon Mobil, di cui il convento è un azionista, di rivelare in dettaglio tutti gli aiuti statali ricevuti dal 2008. Idea simile l'hanno avuta anche altri conventi, che hanno scritto alla Boeing per chiederle una «revisione delle politiche legate ai diritti umani». È proprio vero che le strade del Signore sono infinite: non si spiegherebbe altrimenti il fatto che conventi di suore prendano le sembianze di fondi "attivisti". Non per speculare, ovvio. Non per dar fastidio, per carità. Ma per portare «equilibrio in tutto il creato». Incluso (perché no?) il tempio della finanza: Wall Street.
Le iniziative delle suore – che Il Sole 24 re ha ricostruito con i documenti resi pubblici dalla Sec americana – sono senza dubbio ispirate a principi religiosi e umani. Suor Katoski, nella sua lettera datata 15 novembre, spiega chiaramente che il suo convento intende favorire un aumento delle energie rinnovabili. «Il cambiamento – scrive la suora – non sarà abbastanza veloce se le società che si occupano di energie rinnovabili non ricevessero gli stessi aiuti statali che permettono a gruppi come Exxon Mobile di andare bene». Per questo la combattiva suora chiede al gruppo petrolifero – usufruendo del suo diritto di azionista – di fornire nell'assemblea dei soci tutti i dettagli sugli aiuti governativi (sgravi fiscali e quant'altro) ricevuti sin'ora.
Lo stesso spirito, in equilibrio con il creato, muove i conventi Franciscan Sisters of Mary, Sisters of St Joseph, Convent Academy of the Incarnate World e altri a prendere carta e penna per rivolgere quesiti simili alla società di cui sono azionisti: la Boeing. In questo caso alla compagnia aerea chiedono di rivelare «le politiche legate ai diritti umani, in modo da identificare le aree dove devono essere implementate ulteriori misure». E, anche in questo caso, la richiesta è perentoria: Boeing deve rispondere – chiedono i Conventi – entro sei mesi dall'assemblea degli azionisti 2011.