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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2011 alle ore 07:29.
Il consiglio di amministrazione delle Generali che si terrà oggi a Roma potrà sicuramente registrare picchi di tensione ma i protagonisti sono abituati a scambi duri e l'aria che si respira alla vigilia è quella del confronto serrato più che dello scontro finale. Il dibattito, con ogni probabilità, verterà su quella che il mercato reputa ormai essere un'emergenza per la compagnia di Trieste: l'equilibrio di poteri all'interno dell'affollato vertice del gruppo assicurativo.
Sarà la governance, insomma, a tenere banco e in particolare le prerogative del presidente Cesare Geronzi. Deleghe in realtà già circoscritte ma che, dopo gli ultimi avvenimenti, in particolare le dimissioni dal cda dell'imprenditore Leonardo Del Vecchio, rischiano di finire sotto i riflettori aprendo una fase di profonda revisione dei ruoli. Sembra perdere peso, invece, il tema della quota in Rcs. D'altra parte, le stesse dichiarazioni rilasciate ieri da Giovanni Bazoli in qualità di presidente della Mittel, azionista del gruppo editoriale, sembrano aver messo una pietra tombale sulla faccenda: «Non è previsto alcun cambio dell'assetto azionario». Piuttosto, potrebbe essere sollevata la questione di chi deve rappresentare la compagnia nei patti Rcs, Mediobanca e Pirelli, salotti dove oggi siede il banchiere romano.
Sembrerebbe essere questa, in sintesi, la posizione che molti dei grandi soci privati delle Generali sarebbero pronti a difendere in consiglio. Animati, probabilmente, dal rammarico per l'inattesa uscita di Del Vecchio dal cda. Seppure consapevoli, da Effeti (Ferak e Fondazione Crt) passando per Ferak stessa, De Agostini e Francesco Gateano Caltagirone, del contesto nel quale la decisione è maturata. Il grande attivismo di Diego Della Valle, legato anche alle ambizioni di rafforzamento in Rcs, ha sicuramente dato il là al clima di tensione dal quale Del Vecchio può aver tratto spunto per il recente strappo. Complice, non una vera e propria divergenza strategica con Geronzi, quanto una diversa sensibilità in fatto di stile, modalità di comportamento e di rapporti. In alcuni casi si tratta persino di sfumature.