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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2011 alle ore 09:07.
«Non ci sono in previsione, né per Mittel né per altri, mutamenti nell'ambito dell'azionariato. Tutto può avvenire ma richiede il consenso unanime degli altri partecipanti». Lo ha affermato ieri Giovanni Bazoli, presidente di Mittel, azionista di Rcs Mediagroup e socio del patto di sindacato della società che controlla il Corriere della Sera.
Nel corso dell'assemblea dei soci di Mittel, che ha approvato il bilancio 2009-2010 chiusosi lo scorso settembre con un risultato negativo per 17,7 milioni di euro, Bazoli ha replicato alle domande di un piccolo azionista che chiedeva informazioni sui prossimi sviluppi nella compagine azionaria di Rcs in vista del cda di Generali in calendario per oggi, e della richiesta formulata alle Generali da Diego della Valle, in qualità di consigliere del gruppo triestino e di socio pattista di Rcs, di cedere la partecipazione detenuta nel gruppo di via Solferino. «Credo che la risposta venga dalla decisione assunta pochi giorni fa dal sindacato di Rcs - ha spiegato Bazoli - il sindacato conferma la sua validità e la decisione di andare fino al termine stabilito (2014, ndr), questo significa che c'è un regolamento anche per quanto riguarda i movimenti nell'azionariato che possono avvenire solo con l'assenso unanime».
Piuttosto, ha aggiunto il presidente verrà realizzata «una semplificazione importante della catena di controllo di Mittel. Entro fine 2011 ci sarà un risultato molto importante a questo riguardo». Il riferimento era principalmente a Sorin, entrata nel perimetro di Mittel con l'acquisizione di Hopa, di cui è presidente Angelo Rovati. «Questo consentirà a Mittel – ha precisato Bazoli – di presentarsi al mercato con un'identità più definita e con filoni operativi rispondenti alle sue attitudini».
Sempre a margine dell'assemblea, il presidente è poi intervenuto sul tema della causa civile intentata da Angelo Rizzoli contro alcune società, tra le quali la finanziaria stessa, Rcs Mediagroup, Intesa Sanpaolo, Edison (quale avente causa di Iniziativa Meta) e Giovanni Arvedi, che nel 1984 acquistarono la Rizzoli Editore: «Non è assolutamente previsto un accordo transattivo. Riteniamo la causa totalmente infondata nel merito». Il numero uno ha poi chiosato: «Il 15 febbraio scorso il giudice si è pronunciato, dopo l'udienza del 18 gennaio, dichiarando di ritenere la causa matura per la decisione, accogliendo le richieste dei nostri avvocati ed ha fissato la prossima udienza il 28 luglio prossimo, quando si avvierà la fase decisoria. Siamo assolutamente fiduciosi della correttezza del nostro comportamento».