Finanza e Mercati In primo pianoAlle medie le ragazze sono le più preparate
Alle medie le ragazze sono le più preparate
Per superare le distorsioni che ci portano fuori strada occorrono nuove conoscenze. Informazioni da elaborare, da trasformare in competenze, ossia in qualcosa che fa parte del nostro bagaglio culturale, e infine in abilità e capacità. Se il percorso è finanziario, allora la materia cui attingere è l'educazione finanziaria, che serve a renderci consapevoli. A far da soli quando è possibile e a interpellare un esperto quando è necessario. L'efficacia degli interventi nelle scuole è sottoposta a periodica verifica. Tra i soggetti operativi, la Banca d'Italia occupa una posizione di rilievo, visto che è dal 2007 che se ne occupa in modo sistematico. Che l'educazione finanziaria sia utile gli esperti di via Nazionale lo hanno più volte verificato. La buona notizia è che la differenza di risposte corrette nei test prima e dopo le lezioni sta salendo in modo sensibile, come emerge dall'ultima pubblicazione di Bankitalia, a cura di Angela Romagnoli e Maurizio Trifilidis dove si ragiona sugli interventi 2011-2012 nelle scuole.
Oltre 20mila gli studenti coinvolti: 4500 delle elementari, 5300 delle medie e oltre 10mila delle superiori. Test fondamentali per misurare l'impatto delle lezioni su denaro e transazioni finanziarie: un "delta" che tra i più piccoli ha toccato il 26,9%, ossia le risposte corrette sono aumentate di oltre un quarto; alle medie la crescita è state del 15,5% mentre alle superiori è del 15,8 per cento. Un trend positivo se confrontato con la verifica effettuata a fine anno 2010/2011 (incremento delle risposte corrette rispettivamente del 15,1, del 9.6 e del 7,7 per cento). Dati che evidenziano come «le conoscenze acquisite dagli studenti nel corso della formazione finanziaria sono, almeno parzialmente, mantenute nel tempo».
Altro elemento confortante: la differenza di preparazione tra maschi e femmine si riduce grazie alle lezioni; nelle scuole media la preparazione delle ragazze supera quella dei ragazzi, che inizialmente mostrano maggiore dimestichezza con il denaro. Una circostanza che conferma il ruolo centrale della scuola nel superamento delle disuguaglianze sociali o di genere, oltre che nel processo di rafforzamento delle competenze. Per questo, secondo gli esperti della Banca d'Italia bisogna «sviluppare strategie comuni tra la politica e le istituzioni private». Oltre al tempo, il miglior strumento di gestione del risparmio a disposizione è la propria testa.