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Prove di allocation per quattro profili

Impossibile individuare un'asset allocation valida per tutti. Con l'aiuto del team di Mps Private Banking, però, Il Sole 24 Ore ha focalizzato quattro profili generali (si vedano i grafici nelle pagine) che presentano esigenze, aspettative di performance e propensione al rischio esemplari per i clienti con portafogli di dimensioni consistenti.
Il primo è quello di un ex imprenditore che ha dismesso la propria attività e ha un patrimonio complessivo di 3 milioni di euro. Obiettivo, ottenere una rendita annua di 50mila euro, con capitale reale invariato: dovrà confrontarsi con rendimenti monetari che per lungo tempo rimarranno prossimi allo zero e bassi rendimenti obbligazionari. L'asset allocation presenta allora una quota di azionario del 25%, suddivisa equamente tra azioni Europa e World ex-Europe. La componente azionaria presenta prospettive di rendimenti attesi in linea con le medie di lungo periodo (5-6% in termini reali), a fronte di rischi di perdita consistenti nel breve periodo. Per ottenere rendimenti reali positivi con una quota contenuta di azioni è necessario prevederne una di obbligazionario "inflation linked" (15%) e di fondi flessibili multi-asset (15%). Il rimanente 45% potrà essere investito in obbligazioni, suddivise tra monetario (15%) obbligazionario investment grade (20%) e corporate high yield e Paesi emergenti (10%). Nel breve termine il prevalere delle spinte deflattive che caratterizzano l'Italia attribuisce interesse a tali asset type, ma i rendimenti compressi rendono i titoli a reddito fisso particolarmente rischiosi nel lungo termine nel momento in cui dovessero rovesciarsi le aspettative inflazionistiche.

L'imprenditore 50enne con un patrimonio da 6 milioni di euro ha una solida situazione finanziaria e l'elevata propensione al rischio suggerisce l'adozione di una asset allocation con una quota rilevante di azioni (70%) con l'obiettivo di perseguire rendimenti elevati nel lungo periodo. L'aspetto determinante nella composizione del portafoglio è costituito dall'holding period che nel caso dell'imprenditore è particolarmente lungo (10 anni) e dalla sua capacità di sopportare le perdite data la variabilità dei rendimenti nel breve termine. L'imprevedibilità del breve termine non è però associata allo stesso fenomeno nel lungo periodo. Gli attuali "premi al rischio" delle azioni lasciano propendere per un ritorno interessante dell'investimento azionario di lungo termine e, in assenza di sconvolgimenti macro imprevedibili o di bolle finanziarie irrazionali, potrebbero garantire ritorni del 5-6% al netto dell'inflazione. La quota rimanente del portafoglio dovrebbe essere investita in obbligazioni corporate di elevata qualità (20%) e in strumenti del mercato monetario (10%).

Per gli obiettivi della famiglia private con un patrimonio di 10 milioni (preservare il patrimonio) l'asset class con il miglior rapporto rischio/rendimento è quella azionaria, che tuttavia non potrà superare il 25% del patrimonio complessivo, suddivisa equamente tra azioni Europa e world ex-Europe. Si può prevedere una quota di obbligazionario inflation linked (20%) e di fondi flessibili multi-asset (5%). Il rimanente 50% potrà essere diversificato all'interno del comparto obbligazionario, tra monetario (15%), obbligazionario investment grade (25%), corporate high yield e Paesi emergenti (10%). In questo caso gli esperti suggeriscono di pianificare con largo anticipo il passaggio intergenerazionale. La successione in linea retta sconta con l'attuale normativa un'imposta di successione pari al 4% con una franchigia di 1 milione per erede. Si suggerisce pertanto di allocare il patrimonio in parte in una gestione patrimoniale con un benchmark prevalente in titoli di Stato e per l'altra parte si consiglia l'investimento in polizze assicurative in considerazione che le somme corrisposte ai beneficiari caso morte sono esenti da imposte di successione.

Infine, la coppia di clienti private anziani (oltre i 70 anni) con patrimonio superiore ai 10 milioni: si propone di conservarlo e, soprattutto, di trasmetterlo ai due figli. L'obiettivo di mantenere inalterato il capitale nel tempo può essere conseguito investendo una quota del 60% in obbligazioni governative e corporate di elevata qualità, di cui una quota del 15% riservata a strumenti inflation linked. La componente azionaria dovrebbe risultare non inferiore al 20% al fine di proteggere il capitale dall'erosione dell'inflazione. La quota rimanente dovrebbe essere composta da obbligazioni high yield (10%) e strumenti di mercato monetario (10%) che potrebbero servire per far fronte a eventuali spese impreviste. L'implementazione dell'asset allocation deve essere gestita in un'ottica di family continuity tenendo presente tutti gli aspetti intergenerazionali. Gli esperti consigliano pertanto di allocare il patrimonio in parte in una gestione patrimoniale con un benchmark prevalente in titoli di Stato. Sulla parte rimanente si suggerisce l'investimento in polizze assicurative, in considerazione del fatto che le somme corrisposte ai beneficiari caso morte sono esenti da imposte di successione.

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