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Dossier | N. 177 articoliElezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video

La reazione nella notte dei mercati. Euro nervoso, future su Piazza Affari giù. Male Tokyo

Siamo nel campo delle proiezioni. Quindi nelle prossime ore tutto può ancora cambiare. Tuttavia, dalla direzione che stanno prendendo i primi dati veri potrebbero emergere degli scenari imprevisti finora dai mercati finanziari. Se venerdì sera gli investitori davano per scontato che dalle urne il vero vincitore sarebbe stato l’ingovernabilità, e cioè una maggioranza politica nel segno delle grandi (e trasversali) intese in scia al patto del Nazareno (asse Forza Italia-Pd), nella notte (mentre si susseguono le proiezioni) questo scenario sta iniziando a vacillare.

«Gli investitori temono in particolare due ipotesi: la prima è quella di un Movimento 5 Stelle oltre il 40%, la seconda è che la somma dei voti tra M5S e Lega superi il 50% - spiega Roberto Russo, amministratore delegato di Assiteca Sim -. Al momento mentre è possibile escludere il primo scenario, il secondo resta aperto. È vero che i rispettivi leader di partito hanno dichiarato in campagna elettorale che non avrebbero raggiunto accordi. Ma è anche vero che i mercati temono che dalle parole ai fatti si possa cambiare idea e magari trovare qualche punto in comune. I punti in comune in questo caso riflettono una visione molto critica nei confronti dell’attuale assetto europeo».

Se c’è una cosa che i “mercati” temono più di tutte da qualsiasi governo dell’Eurozona è che possa mettere in discussione i trattati o addirittura l’euro. Ed ecco perché l’ipotesi di una futura alleanza tra Lega e M5S, al momento fantapolitica ma non del tutto escludibile stando alle proiezioni, potrebbe innervosire gli investitori. Lo si è visto chiaramente nella notte quando i primi future sul Ftse Mib di Piazza Affari - elaborati da Ig sulla base di un algoritmo che scandaglia i mercati aperti - hanno evidenziato un cambio di rotta dagli exit polls (che lasciavano presagire lo scenario preferito dai mercati, ovvero quello di un “hung parliament”, un “parlamento sospeso”) alle proiezioni (che hanno invece messo in dubbio l’ipotesi delle larghe intese). I future in pochi minuti sono passati da +0,8% in rosso.

Anche l’euro si è innervosito scivolando di mezza figura, da 1,236 a 1,23 dollari.
Anche la Borsa di Tokyo avvia la prima seduta della settimana col segno meno, con gli investitori che attendono conferma dal voto italiano e le possibili
ripercussioni commerciali dopo l'imposizione dei dazi sull'acciaio e l'alluminio decisi dall'amministrazione Usa.

È troppo presto per capire quale direzione prenderà il conteggio definitivo dei dati. Ma è probabile che anche in questo caso la previsione iniziale (accordo tra Forza Italia e Pd) dei mercati possa rivelarsi errata. È già accaduto con il referendum sulla Brexit di giugno 2016 e qualche mese dopo con le elezioni presidenziali negli Usa dove la vittoria di Donald Trump non era affatto scontata nei prezzi.

twitter.com/vitolops

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