Dossier | N.177 articoli
Elezioni 2018-Ultime notizie, interviste e video
Domenica 4 marzo gli italiani hanno votato: lo scenario post voto vede un trionfo del M5S, un exploit della Lega e il crollo del Pd. Nessuna forza politica ha però la maggioranza. A Mattarella il compito di far nascere il nuovo governo con imprevedibili alleanze
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La proposta elettorale M5S: ecco come funziona il Reddito di cittadinanza
Dai limiti di reddito all’obbligo di rivolgersi ad un centro per l’impiego, con la possibilità di rifiutare fono a tre proposte di lavoro «congrue», come si articola il “Reddito di cittadinanza” proposto dal M5S come misura prioritaria per il sostegno di famiglie e single a rischio povertà
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Elezioni 2018: Di Maio, Renzi e Salvini: perché hanno vinto o perso?
La risposta in un sondaggio di Ipsos Public Affairs e del Dipartimento Scienze sociali e politiche dell'Università di Milano ...
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Elezioni regionali Lombardia: chi ha votato chi
Come gli elettori delle regionali 2013 hanno votato alle elezioni regionali 2018 in Lombardia per Attilio Fontana, Giorgio Gori e Dario Violi. I flussi di voto alle elezioni regionali Lombardia secondo l'elaborazione Swg su dati elettorali e di sondaggio
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È una poltrona che scotta quella del segretario del Pd
Nessun leader dem è mai riuscito al completare il mandato di quattro anni previsto dallo statuto del Nazareno ...
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Verso un Def in versione light
Bruxelles è disposta a concedere più tempo per la presentazione del prossimo Documento di economia e finanza, rispetto alla data del 10 aprile ...
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Elezioni 2018, l'identikit dell'elettore Cinque stelle
Il M5s nelle Politiche 2018 ha ottenuto oltre 10,6 milioni di voti. Ecco chi è l'elettore del Movimento nei dati emersi dall'analisi del voto Ipsos Public Affairs
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Elezioni 2018: la road map fino alla formazione del governo
Tutte le tappe, dall'arrivo dei neo deputati e senatori in Parlamento all'insediamento del nuovo governo
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Elezioni 2018, il rebus delle possibili maggioranze
La tornata elettorale del 4 marzo ha dato dei vincitori che non hanno i numeri per governare. Ecco i tre scenari possibili per formare il nuovo governo
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Elezioni 2018, da Capalbio a Bagnoli i feudi espugnati
Dalla culla degli intellettuali conquistata da Carroccio e M5S al quartiere operaio di Bagnoli ora pentastellato le roccaforti che hanno ceduto il passo
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Elezioni 2018, bocciati dall’uninominale, ripescati dal proporzionale
Dopo la delusione dell'uninominale ecco chi ha potuto utilizzare il paracadute del proporzionale
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Vittoria storica del M5S, ma una maggioranza tutta da trovare
Il Movimento sfonda il 30% e supera il 45% al Sud. Incognita alleanze per Palazzo Chigi - Il trionfo è nei fatti: il M5S ha sfondato la soglia del 30% sia alla Camera che al Senato, con punte del 45% al Sud dove sembra aver fatto il pieno anche nei collegi uninominali. Ma da qui a capitalizzare il risultato ce ne corre: la strada che porta a Palazzo Chigi è lastricata di incognite. La prima è in quanti seggi si tradurrà realmente il consenso. La seconda è dove cercare alleati per un eventuale governo. Qualche indizio in più potrebbe fornirlo Luigi Di Maio oggi: è lui innanzitutto ad aver vinto la scommessa di “normalizzare” il Movimento, archiviando i vaffa e ammorbidendo i toni sull'euro e sull'Europa. Sicuramente, come hanno subito chiarito il fedelissimo Bonafede e Alessandro Di Battista, i Cinque Stelle rivendicheranno la posizione di primo partito per essere coinvolti nella partita che si aprirà al Quirinale nelle prossime settimane. La liquidità del M5S lascia aperte tutte le porte. Sia verso la Lega di Salvini sia verso la sinistra. Con un Pd senza Renzi, dicono i pentastellati a microfoni spenti, e con Liberi e Uguali. Del resto, la stessa squadra di governo presentata da Di Maio guarda più in quest'ultima direzione. Ma la disponibilità degli altri è tutta da verificare. E i pentastellati non possono escludere il rischio che li spaventa di più: essere estromessi da eventuali governissimi. Faranno di tutto per evitare lo spettro di altri cinque anni all'opposizione.
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Renzi prende atto del tracollo e medita le dimissioni
Il peso della scissione, che non premia gli ex compagni di Leu - Un Pd sotto il 20 per cento è un risultato al di là delle peggiori previsioni, e in queste ore lo stesso segretario Matteo Renzi sta meditando le dimissioni, che potrebbero arrivare breve, dopo la proclamazione dei dati ufficiali. Nelle prime riflessioni con i suoi l'ex premier si dice “più preoccupato per l'Italia che per il Pd”. Intanto la linea in vista delle prossime consultazioni per la formazione del governo è fissata da subito con le parole del capogruppo uscente alla Camera e padre del Rosatellum, Ettore Rosato: Noi siamo alternativi al Pd, se hanno i numeri governano, noi stiamo all'opposizione». Un Pd così debole in effetti non può permettersi di fare il portatore d'acqua a un governo guidato da una personalità del centrodestra né tanto meno, anche senza più Renzi alla guida, a un governo pentastellato. Certamente il Pd, oltre agli errori del suo leader, sconta un'intera legislatura al governo con una parte del centrodestra. Ma sconta anche una scissione a sinistra che forse si poteva evitare e di cui portano la responsabilità in parti eguali sia Renzi sia i leader che se ne sono andati. Anche la nuova formazione promossa dagli scissionisti Bersani e D'Alema - Liberi e uguali - si attesta non a caso su un risultato mediocre: secondo le proiezioni della notte tra il 3 e il 4% quando la soglia di sbarramento è al 3%. E' la conferma di un dato storico: le scissioni a sinistra non premiano i promotori della scissione e danneggiano molto l'immagine del partito “madre”.
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Mattarella e il rebus dell’ingovernabilità
Il Colle non potrà prescindere dai 5 Stelle - Come era nelle previsioni, il risultato di ieri non assegna la maggioranza numerica a nessuna delle forze politiche. In questo quadro il ruolo del capo dello Stato diventa centrale nella soluzione del rebus ingovernabilità che è consegnata dalle urne. Quello che è certo è che con il risultato dei 5 Stelle, Sergio Mattarella non potrà prescindere da loro. Non è detto che partirà proprio da Luigi Di Maio affidandogli un pre-incarico ma al Quirinale non ignoreranno che il Movimento è diventato lo snodo nevralgico di questa legislatura. Come si è ampiamente detto, un test importante sarà l'elezione dei presidenti di Camera e Senato e se i grillini stringeranno un accordo di maggioranza in questo passaggio, sono i candidati in pole position per ricevere un mandato dal Colle e confermare l'esistenza dei numeri per un Governo. Non sono gli unici però. La coalizione di centro-destra, se si confermerà compatta nei prossimi passaggi, resta l'altro candidato a un pre-incarico al termine delle consultazioni. Verso quale scenario di Governo si andrà è prematuro dirlo vista la distanza tra i vari blocchi. L'ipotesi di un Esecutivo di larghissime intese, per evitare l'impasse e l'emergenza finanziaria resta in campo
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Di Maio, il grillino moderato che sogna Palazzo Chigi
In cinque anni il 31enne campano ha scalato il M5S contribuendo alla sua “normalizzazione” - Era stato Gianroberto Casaleggio a indicarlo come il più adatto a diventare il primo candidato premier del M5S. Luigi Di Maio da Pomigliano D'Arco, classe 1986, non ha tradito le aspettative. Cresciuto in quella borghesia meridionale di stampo conservatore da cui provengono tanti Cinque Stelle, comincia la sua attività politica sin dai banchi di scuola e all'università, che frequenta senza mai laurearsi. Là con alcuni colleghi fonda la piattaforma online StudentiGiurisprudenza.it Come stupirsi della scintilla con Beppe Grillo, il blog e il Movimento? Nel 2007 apre il meetup della sua città. Nel 2013 partecipa alle parlamentarie grilline, incassa 189 voti e corre alla Camera nella circoscrizione Campania 1 con il M5S. Capolista è Roberto Fico, estrazione di sinistra: il suo alter ego sin dalle origini. Da lì l'ascesa di Di Maio è inarrestabile. A soli 26 anni diventa vicepresidente della Camera. Si accredita come il più presentabile, diverso dai grillini delle scie chimiche e delle lotte anti-vaccini. Diventa il leader dei “pragmatici”, attirandosi l'ostilità degli “ortodossi” che temono una normalizzazione del Movimento. Vince lui, benedetto dai vertici. Sopravvive alle gaffe e alle esperienze complicate cui è chiamato a fare da sponsor, come quella di Virginia Raggi a Roma. Viene allevato a colpi di tour di accreditamento presso le cancellerie europee, incontri con le lobby, il sostegno di collaboratori intraprendenti come Vincenzo Spadafora. A settembre 2017 viene incoronato capo politico. La scalata al Movimento è compiuta. Comincia quella verso Palazzo Chigi, con una campagna elettorale tutta volta a rassicurare: «Non lasceremo il Paese nel caos». La metamorfosi è compiuta, i vaffa sono archiviati. E la vittoria del M5S è soprattutto la sua.
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Elezioni, avversari in politica e soci in affari
Gli interessi economici dei 7.662 candidati alla tornata elettorale del 4 marzo sono stati messi sotto la lente da Openpolis con “A schede scoperte”. Dei candidati 1.848 hanno proprietà in aziende e 3.862 hanno incarichi aziendali. E ci sono candidati che alle urne si scontrano su fronti opposti, ma hanno interessi comuni
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Nel pavese alla scoperta dei fan di Berlusconi (di Fabrizio Annibali)
Una giornata con la famiglia del piccolo imprenditore Andrea Monti tra mal di tasse, burocrazia e il voto a Forza Italia
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Che cosa accade se un candidato è eletto in più circoscrizioni?
Durante il videoforum trasmesso sulla pagina Facebook del Sole 24 Ore il professor Giulio Enea Vigevani, docente di diritto costituzionale all'Università Bicocca, ha spiegato rispondendo ai quesiti degli utenti come funziona la legge elettorale
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Che cosa succede alle liste che non raggiungono il 3%
Durante il videoforum trasmesso sulla pagina Facebook del Sole 24 Ore il professor Giulio Enea Vigevani, docente di diritto costituzionale all'Università Bicocca, ha spiegato rispondendo ai quesiti degli utenti come funziona la legge elettorale
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Elezioni, niente più scheda nell’urna. Come si vota il 4 marzo - Guida
Alle urne col Rosatellum: tutte le novità dal tagliando antifrode al divieto di voto disgiunto. Non sarà più l'elettore a mettere la scheda nell'urna ...
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Di Maio a «Italia 18»: Ora per fare notizia sbaglio i gerundi
Milano, (askanews) - "Guardi non fanno più notizia, sto iniziando a sbagliare i gerundi magari riesco a fare più notizia, visto che non parla mai del ...
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Salvini a Milano cita il Vangelo: gli ultimi saranno i primi
Milano, (askanews) - In piazza Duomo a Milano il comizio per la chiusura della campagna elettorale nazionale della Lega. Alla manifestazione a ...
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Come funziona il Rosatellum in 2 minuti
Ecco gli aspetti principali del nuovo sistema elettorale ...
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In lista M5s, ma indesiderati. Ecco il gruppo misto in pectore
Sono 11 ma potrebbero aumentare i candidati “ripudiati” dal M5S ...
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Addio manifesti, gli spazi per i cartelloni a Roma restano vuoti
La campagna elettorale si è spostata sul web. I manifesti dei partiti nella Capitale sono quasi spariti. A Roma le plance sono spesso vuote ...
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Proporzionale o maggioritario? Perché non esiste un sistema elettorale perfetto
In questa puntata di Morning call, Vincenzo Galasso, docente di economia dell'Università Bocconi di Milano spiega i diversi sistemi elettorali e ne valuta l'efficienza in base agli obiettivi.
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Elezioni regionali di Lazio e Lombardia: gli errori da evitare, ammesso il voto disgiunto
Il 4 marzo 2018, oltre che per le elezioni politiche, si vota anche per le regionali di Lazio e Lombardia. Ecco come si vota e come funziona la ...
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Elezioni 2018, le schede elettorali per Camera e Senato
I fac simile delle schede diffuse dal Ministero dell'Interno per il voto del 4 marzo 2018
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Elezioni, sei milioni di indecisi. La maggioranza è un miraggio
Centrodestra in testa, M5S avanti al Sud, il Pd tiene al Nord. Sondaggio Cise- Sole24 Ore, 14 febbraio condotto da Demetra. Metodo Cati-Cami—Cawi su ...
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Elezioni, gli errori da evitare. Scheda nulla col voto disgiunto
Il 4 marzo dalle 7 alle 23 si vota per le politiche 2018 con la nuova legge elettorale. Ecco tutte le trappole da evitare perché il vostro voto sia valido
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Il nuovo sistema elettorale: istruzioni per l'uso
Il 4 marzo sui vota con la nuova legge elettorale, il Rosatellum-bis. È un sistema misto prevalentemente proporzionale. Ecco le nuove regole
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Politiche 4 marzo, presentati 55 simboli
Sono stati depositati oggi al Viminale 55 simboli dai partiti e gruppi che si presenteranno alle prossime elezioni politiche in programma il 4 marzo. ...
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In coda al Viminale per depositare il simbolo: dal M5S ai Forconi, le voci dei protagonisti
La campagna elettorale entra nel vivo. I partiti che intendono presentarsi alle politiche del 4 marzo devono presentare dalle 8 di stamattina al Viminale il loro simbolo, contestualmente allo statuto, al programma elettorale e alle eventuali dichiarazioni di collegamento ossia all'indicazione degli altri partiti con i quali si intende formare una coalizione.
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Debito pubblico, la Cenerentola della campagna elettorale
Per ridurlo, puntare su crescita e avanzo primario
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Dagli sconti fiscali al reddito di dignità, quanto valgono le promesse dei partiti
Sconti fiscali, reddito di dignità, innalzamento a mille euro delle pensioni minime, allargamento del bonus 80 euro alle famiglie con figli. Nonostante l'invito del Capo dello Stato Sergio Mattarella a presentarsi alle urne con proposte realistiche i partiti hanno già avviato la corsa per conquistare il consenso elettorale. Il Sole 24ore ha stimato i costi delle proposte elettorali che già sfiorano i 130 miliardi, ai quali si aggiungerebbero i 140 miliardi per cancellare la legge Fornero.