
Dici ‘cenacolo’ e pensi al luogo in cui Gesù consumò l’ultimo pasto prima della crocifissione, ma anche ai dipinti e agli affreschi che raffigurano l’Ultima cena, e che adornano chiese, conventi e monasteri. Se il più famoso resta il Cenacolo di Leonardo da Vinci, nel convento di Santa Maria delle Grazie a Milano, anche Firenze ha il suo bel prestigioso (e poco conosciuto) tesoro da mostrare: Santo Spirito, San Marco e Ognissanti sono i complessi fiorentini che vantano cenacoli e chiostri un tempo destinati ad accogliere commensali.
E proprio qui – nell’intento di declinare il tema nutrizionale dell’Expo milanese – si è deciso di organizzare una serie di cene ad alto fascino per la qualità degli chef, delle materie prime e delle ricette, ispirate alla simplicitas monastica. Alla semplicità intesa come genuinità rispondono anche alcuni degli ortaggi utilizzati per i piatti, che provengono dall’orto urbano che gli studenti dell’Istituto agrario coltivano al podere delle Cascine di Firenze.

Infine, a dare un tocco di raffinatezza al progetto battezzato ‘Orti e Cenacoli’, sono alcuni grandi chef in forza nei ristoranti toscani. Le ultime due cene, una avvenuta il 10 settembre nel chiostro di San Marco, la prossima il 24 in quello di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (la cui sala capitolare è affrescata con la Crocifissione del Perugino, la più grande opera del pittore a Firenze), sono state affidate rispettivamente a Entiana Osmenzeza, chef del ristorante Sesto on Arno di Firenze, e a Luca Landi, chef una stella Michelin del ristorante Lunasia di Tirrenia.
Prima di loro si sono alternati, dal giugno scorso, nel chiostro di Santo Spirito Marco Stabile del ristorante Ora d’Aria e Filippo Saporito della Leggenda dei Frati; nel chiostro di San Marco, Maria Probst del ristorante La Tenda rossa.
Entiana ha proposto una panzanella con gazpacho frozen al pomodoro; minestrone asciutto di verdure e legumi; milkshake di stracciatella, ravioli d’acqua di erbette e ricotta di pecora; porro e picanha arrosto, patata schiacciata toscana all’olio e, per finire, latte e vaniglia, melanzane vino e fumè.
Luca Landi ha deciso invece di preparare un aperitico dedicato al gelato gastronomico battezzato Buontalenti 2.0; marinata marina (carne marinata in colatura di alici in abbinamento marino); gnudi di ricotta di capra e menta con cibreo e cream di fegatini; maialino al mirto, arlecchino di radici e bottarga; gelato in pineta (gelato di pinolo, verdura e zabaione).
Ogni serata ha inizio con la visita guidata del cenacolo e delle opere del monastero, convento o chiesa, prosegue con l’apertivo a guantiera e la cena servita all’uso monastico, intorno a uno scenografico tavolo comune.
La cena del 24 settembre farà da ponte idale con l’avvio di Grani&Pani, il forum nazionale su grani, farine e pane che si svolgerà all’Accademia dei Georgofili il 25 e 26 settembre: due giorni di incontri e dibattiti con agricoltori, mugnai e panificatori arricchiti da contributi scientifici e degustazioni.
Tutti gli eventi sono parte di Work’n Florence, il progetto promosso e finanziato da Camera di commercio di Firenze e realizzato da Promofirenze con il supporto di Grassi&Partners. “Obiettivo dell’iniziativa è promuovere la straordinaria bellezza dei cenacoli monumentali cittadini e riflettere sull’idea di simplicitas, su un ritorno all’essenzialità del cibo e sul suo profondo valore simbolico”.
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