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A scuola di Agricoltura naturale tra permacultura e bioedilizia

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A scuola di Agricoltura naturale tra permacultura e bioedilizia

Una cascina nel cuore dell'Astigiano, a Albugnano. Una cascina dove si produce e si fa cultura. Dove si tramandano i principi della «Permacultura» e dove il mondo contadino torna ad essere una scelta e un vero e proprio stile di vita, ispirato alle pratiche dell'autoproduzione e tarato sui principi dell'autodeterminazione delle comunità rurali, «patrimonio genetico della nostra civiltà e non solo centri di produzione alimentare» sottolinea il fondatore di Ca' Mariuccia.

Sperimentazioni di agricoltura alternativaAndrea Pirollo arriva ad Asti dopo l'esperienza maturata ad Azzate, provincia di Varese, nella sperimentazione di tecniche e modalità di agricoltura alternativa. La cascina viene acquistata nel 2014, i lavori di ristrutturazione si sono conclusi alla fine dell'anno scorso e hanno seguito le pratiche e i principi dell'autocostruzione e della costruzione partecipata, con l'utilizzo di materiali naturali di recupero. Parte con queste premesse una esperienza di agricoltura votata alla diffusione di un nuovo modello basato su tre A, sintetizza Pirollo: Autodeterminazione, Autoproduzione e una dose di Anarchia, «sana», quella che punta a realizzare una idea alternativa, un modello economico diverso. «Abbiamo inaugurato Ca' Mariuccia a gennaio, siamo una startup che in questa fase può contare su una capacità di investimento personale – spiega Pirollo – ma che nell'arco di due anni sarà in grado di dare un ritorno». Permacultura e bioediliziaQui si fa permacultura, disciplina ispirata ai principi dell'agricoltura naturale, dell'autosufficienza energetica e alimentare, dei nuovi modelli di condivisione e di abitazione. «Si tratta di un metodo sviluppato a partire dagli anni Settanta dagli agronomi australiani Bill Mollison e David Holmgren, per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia. Si basa su un modello di agricoltura in cui il ruolo dell'uomo è limitato, un modello poco meccanizzato, con basso consumo di acqua ed energia e dunque sostenibile». Una agricoltura di qualità, etica ed economicamente remunerativa. L'azienda agricola conta 20 ettari di terreno, 7 di noccioleti, 5 di vigneti e 8 ettari ripartiti tra terreno boschivo e seminativo, inclusa la serra per l'orto invernale. Si coltiva, si vendono al dettaglio i prodotti, compresi torte, biscotti e olio di nocciole, conserve e confetture. E si fa ristorazione. Ma Ca' Mariuccia ha anche un cuore educativo, è sede della Scuola di Agricoltura Naturale e organizza corsi di pratiche agricole, panificazione e orticultura, workshop dedicati alla permacultura e alla bioedilizia. Segno del fatto che il fenomeno del «ritorno all'agricoltura» è in atto, aggiunge Pirollo, una sorta di «controtendenza» che attraverso l'agricoltura afferma principi, anche economici, alternativi. Le metodologie etiche naturali sono applicate a tutte le fasi della coltura, dalla selezione di semi biologici o appartenenti a specie antiche alla preparazione del terreno, dalla rotazione delle colture al riposo della terra, fino al contrasto dei parassiti e delle piante infestanti con metodi e prodotti alternativi all'agricoltura tradizionale. Le vigne, ad esempio, sono state convertite a coltura biologica e sono state rinverdite seminando a spaglio del sovescio, una tecnica di “concimazione verde” che prevede l'utilizzo di un mix di semi utili per arricchire lo strato di humus del terreno. Per i noccioleti, invece, i diserbanti chimici sono stati sostituiti dall'aceto a 12 volumi.

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