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Al via la vendemmia, ma per i rossi è ancora rischio-calura

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Vino

Al via la vendemmia, ma per i rossi è ancora rischio-calura

Il caldo prolungato fa bene al vino, ma il sole afoso crea siccità e la vendemmia, per i vini bianchi, si annuncia con acini più piccoli del normale. La partita dei rossi invece rimane aperta, troppe le incognite fino alla vendemmia. E da ieri sono scesi in campo anche 400 ispettori della repressione frodi, incaricati di controllare la regolarità della vendemmia e la movimentazione delle uve, le operazioni di trasformazione e la circolazione dei prodotti e dei sottoprodotti vitivinicoli ottenuti. Intensificati anche i controlli in ingresso nei porti.

La vendemmia più precoce degli ultimi 10 anni

Da oltre dieci anni che non si vedeva una vendemmia così precoce in Italia: in questi giorni è partita la raccolta delle uve in Franciacorta e in Sicilia. In assenza di problemi sanitari (generati, per esempio, dalle intense piogge dell’anno scorso al Centro nord), le prime stime di Confagricoltura indicano una produzione di uva da vino di 6,7 milioni di tonnellate, con un balzo di quasi il 13% sull’anno prima e una produzione di vino a doppia cifra, intorno ai 44-45 milioni di ettolitri, in prossimità del dato del 2013. Il business del vino tricolore vale circa 10 miliardi e l’anno scorso l’export ha raggiunto il massimo storico con 5,1 miliardi.

Le stime di Confagricoltura sono frutto di una rilevazione di un migliaio di soci. In alcune zone l’incremento delle rese è decisamente superiore, in altre, a causa di calamità naturali impreviste, si è perfino registrato un calo delle quantità raccolte. La vendemmia precoce è partita nelle zone dove si producono le basi spumanti e, con questo caldo, aspettare una settimana in più potrebbe far schizzare gli zuccheri in su, con 15 gradi di alcol.

Per i rossi il pericolo di un caldo eccessivo

Uno stop ai facili entusiasmi arriva invece da Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, che mette in guardia sugli effetti del sole rovente sui vigneti: «Non sembra l’estate del 2003 ma il caldo si fa sentire, specie al Sud. E non sempre l’irrigazione di soccorso è un rimedio». Insomma Cotarella sembra dire ok a raccogliere i vini bianchi in anticipo (anche per un problema fitosanitario e di zuccheri), ma per i rossi la partita è ancora apertissima, non essendo stata raggiunta la maturazione fenolica.
Giusto oggi parte la raccolta nelle tenute di Berlucchi, in Franciacorta. Arturo Ziliani, della famiglia che controlla la cantina, annuncia che «lo stato fitosanitario dei vigneti è ottimo, grazie a un andamento climatico molto favorevole, semmai notiamo che gli acini sono un po’ più piccoli del normale: ha pesato la siccità. Ci aspettiamo volumi in netta crescita e qualità eccellente. Quanto sarà eccezionale, lo vedremo soltanto alla fine».

In montagna si preannuncia una grande annata

Anche i vigneti di montagna hanno patito, da luglio, il caldo estivo. Maximilian Niedermayr, presidente del Consorzio vini Alto Adige, si iscrive al partito degli ottimisti, secondo cui la vendemmia 2015 sarà comunque migliore di quella bagnata dell’anno scorso. L’estate calda in Alto Adige «ha permesso – sostiene Niedermayr – un impiego molto limitato dei trattamenti contro due classiche malattie della vite come la peronospora e l’oidio, che in condizioni come queste difficilmente riescono a svilupparsi. La vegetazione è avanti di circa 10 giorni: ecco perché ci aspettiamo un’annata molto positiva anche per le uve a bacca rossa, con periodi di vegetazione più lunghi come nel caso del Lagrein, del Cabernet e del Merlot». Alla fine secondo il presidente del Consorzio Alto Adige «i quantitativi saranno inferiori ma con una qualità superiore». I 5.300 ettari di superficie vitata dell’Alto Adige danno origine a 350mila ettolitri di produzione vinicola annua, dei quali il 60% bianchi e il 40% rossi.

Procedure più snelle per i controlli in cantina

Quanto ai controlli sulla campagna vendemmiale scattati ieri, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha detto che «il lavoro dei nostri organismi di controllo è essenziale per fornire garanzie sia ai produttori onesti che ai consumatori. Le procedure di controllo saranno più snelle anche grazie all’introduzione del Registro unico dei controlli ispettivi a carico delle aziende agricole».
Saranno operate verifiche di giacenza nelle cantine, insieme agli accertamenti sulle pratiche enologiche svolte in cantina. E gli ispettori applicheranno lo strumento della diffida, introdotto con la legge Campolibero dello scorso anno.

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