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Ambasciatori dell'extravergine per valorizzare l'olio italiano…

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Ambasciatori dell'extravergine per valorizzare l'olio italiano (anche se siamo i primi importatori di olive)

Olio extra vergine di oliva. Moraiolo, leccino, frantoio, pendolino, carolea, coratina, caninese, itrana, rosciola, peranzana, nocellara, tonda iblea; l’elenco potrebbe continuare con altre decine e decine di cultivar diverse. Tutte, oggi, italiane. Oggi perché la migrazione dell’olivo nei secoli è storia vera, e documentata. Cultivar prima presenti in altri paesi, sono oggi privilegio esclusivo dell’Italia, che ha saputo coltivare e mantenere alto il valore delle diverse varietà di oliva. Così come il nostro paese ha saputo mantenere e valorizzare l’espressione dell’olio di qualità; la più grande varietà è italiana; la più grande richiesta di olio extravergine di oliva al mondo è italiana.

Ma non è l’Italia il primo paese produttore o consumatore.. Ci sono altri paesi che hanno tradizione olivicola-olearia molto forte e ben radicata. Tunisia, Marocco, Turchia, Siria, Algeria, Giordania, Australia, Cile, Messico, Palestina, Portogallo, Grecia, Spagna, Croazia, Sud Africa, solo per citarne alcuni. Ognuno di questi paesi rappresenta egregiamente una tradizione di secoli di storia olivicola da una parte, di forte interesse verso la coltivazione dell’olivo dall’altra.

La Grecia è tra i paesi con il più alto consumo pro capite di olio; il Marocco è al lavoro per rintracciare le cultivar autoctone; la Tunisia si attesta tra i primi paesi al mondo per volume di produzione e di esportazione di olio extra vergine di oliva; l’Australia si sta distinguendo per una produzione di ottima qualità e sta investendo molto in ricerca e tecnologia; così come gli Stati Uniti o il Messico che incrementano le superfici da coltivare a olivo.

Il primo produttore al mondo per volumi rimane la Spagna. Nella sola regione dell’Andalucia si ha più dell’80% dell’intera produzione del paese, ovvero più della intera produzione italiana che è negli ultimi anni la seconda al mondo. Ed anche la qualità non lascia dubbi. L’impegno del paese è massimo per mantenere il podio sull’esportazione, e gli investimenti in termini qualitativi e divulgativi sono ingenti da parte del sistema governativo. L’Italia, d’altro canto, punta, come detto, sulla varietà e sulla qualità.

Italia primo paese importatore di olive

Al di là dei grandi produttori, centinaia sono le piccole realtà che danno vita a risultati di prodotto di eccellenza. L’Italia si distingue inoltre per essere il primo paese importatore di olive. La qualità dei macchinari e le tecniche di spremitura dei circa 6000 frantoi presenti fanno sì che dai paesi di fascia mediterranea giungano nel nostro paese le eccedenze non frante nel posto di origine. L’olio sarà sempre di qualità, ma non potremo indicarlo come olio italiano di olive italiane coltivate in italia. Non ne deriva un’ottima immagine, certo, ma la domanda di olio italiano nel mondo è alta ed i nostri produttori non vogliono mancare l’appuntamento con clienti importanti soprattutto in momenti di magra economica generale ed in particolar modo in questo 2014, annus horribilis per la campagna olivicola-olearia italiana, e non solo.

Ambasciatori dell’extravergine

Così come i produttori non possono lesinare sulla comunicazione di un prodotto bistrattato dalla nostra cultura culinaria mediterranea. Bisogna trasmettere nozioni, comunicare, spiegare, raccontare cosa è un olio di qualità e come riconoscerlo; insegnare ad usarlo nel giusto modo, veicolarlo sulla tavola, unirlo alle pietanze, valorizzarlo a tutto tondo. Per questo Paolo Borzatta, già director de The European House Ambrosetti, proprietario dell’azienda olearia I&P, si sta impegnando per creare intorno all’Olio extra vergine di oliva un vero e proprio movimento culturale. Movimento che posa le sue fondamenta sulla qualità intrinseca del prodotto e sulla sua divulgazione. Gli olii I&P nascono nel viterbese, a Canino, zona già cara agli Etruschi per la bontà delle olive che qui crescevano. La I&P promuove un consumo consapevole, organizza eventi di degustazione e di confronto con altri olii, forma ambasciatori che aiutano e promuovere la cultura dell’olio in particolar modo nell’alta ristorazione, dove appare evidente esserci ampio spazio di miglioramento. E’ un percorso lungo e non senza ostacoli ma la tenacia e la caparbietà la fanno da padrona ed i primi risultati già sono tangibili. Per il terzo evento di riunione annuale con gli ambasciatori lo chef stellato Ettore Bocchia ha concepito un menu grazie al quale gli olii si esprimessero al meglio delle loro possibilità interagendo, arricchendoli  e valorizzandoli, con altri ingredienti selezionati delle eccellenze made in Italy. 

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