Food24

Anche un sorbetto al ragù per la Festa a Vico

  • Abbonati
  • Accedi
Locandina

Anche un sorbetto al ragù per la Festa a Vico

Dopo Firenze e Roma la prossima destinazione potrebbe essere Milano. Alla vigilia della festa che lo vedrà tra i protagonisti a Vico Equense, Simone Bonini, fondatore delle gelaterie Carapina, lascia trapelare il luogo della prossima apertura, ovvero “la città che è finalmente tornata a essere la capitale economica d’Italia”. E lancia un invito ai colleghi a organizzare un simposio sul futuro del gelato.

“L’idea – spiegano Bonini e Lacalamita – nasce dall’amicizia, dalla volontà di creare insieme qualcosa di particolare. Già nell’edizione precedente di Festa a Vico avevamo preparato un dolce a quattro mani, Pane olio e cioccolato, realizzato sulla base delle contaminazioni e del background di entrambi. Quest’anno sarà lo stesso e Lemon! è nato proprio per celebrare questa collaborazione. Per l’occasione realizzeremo anche una cartolina, a tiratura limitata, che verrà distribuita in occasione dell’evento e che riproduce lo stile pop a cui ci siamo ispirati per la realizzazione del nostro dessert”.

La sera dell’8 giugno invece, al Bikini di Vico Equense, Simone Bonini preparerà un sorbetto al ragù per rendere omaggio al sugo ideato da Riccardo Scarselli, patron dello storico stabilimento balneare della Penisola Sorrentina. “E’ una promessa che ho fatto l’anno scorso e che manterrò. Il sorbetto al ragù – prosegue Bonini – servito con una stracciatella di mozzarella e una chips di pane, nato come un divertimento, in realtà vuole essere la dimostrazione di quanta tecnica serve per essere veri artigiani”.
In quella stessa serata 100 chef stellati, pizzaioli, maestri dello street food e pasticceri sanciranno un patto con il territorio partenopeo per legarsi ai suoi prodotti e alle sue tradizioni.
“Anche per il gelato il territorio è importantissimo – commenta Bonini –, sia per ricordare la grande tradizione gelatiera del nostro Paese sia per rimarcare la differenza con quel prodotto svilito e banalizzato che diventato oggi il gelato”. Per Bonini, invece, la gelateria dovrebbe essere come un ristorante stellato: continua ricerca della materia prima, personalizzazione di ogni referenza, attenzione alla stagionalità e al territorio, appunto. Non a caso le sue gelaterie a Firenze si riforniscono solo da una cooperativa agricola del Mugello, mentre a Roma da un’azienda che distribuisce frutta del territorio romano. E il latte è tutto maremmano.

“Purtroppo – prosegue – il gelato artigianale non è tutelato e c’è molta falsa comunicazione attorno ad esso. Anche organizzare tavole rotonde e dibattiti sull’argomento è difficile, mentre sarebbe necessario trovarsi tra colleghi e parlarne per mettere in moto la discussione e cercare insieme delle soluzioni. E invece nascono gelaterie dall’oggi al domani, senza un’adeguata preparazione e senza fare ricerca di qualità e distintività. Quasi che il gelato sia diventato una commodity: tantissimi gusti ‘acchiappaturisti’ ma poi tutti uguali”. La sua regola, invece, è 16 gusti al massimo, non di più. “E soprattutto semplici: frutta di stagione e creme classiche”.

E pronostica la ‘rivoluzione pop del gelato’: “Il futuro della gelateria sarà con prezzi diversificati a seconda dei gusti, come al ristorante per i diversi piatti o in pizzeria per le pizze. Non esiste pagare una coppetta 2,50 e metterci dentro di tutto indistintamente. Non un ricarico per arricchire i gelatai, ma una necessità: il cliente dovrà capire che limone e fragola per noi hanno un costo, mentre nocciola dop e zabaione al marsala un altro”.
Bonini ha fondato Carapina nel 2008 a Firenze come una vera e propria startup. Dopo l’apertura nel marzo 2010 del secondo locale a Firenze, a due passi dal Ponte Vecchio, nell’aprile 2014 ha aperto il terzo negozio Carapina, questa volta a Roma, con un punto vendita che rispecchia la filosofia dei due locali fiorentini, ma che proietta il mondo della gelateria in quello che Simone definisce “il futuro!”. Infatti in tutti i negozi Carapina il logo si trasforma in tramezzino, finger food, birra, caffè, brioche, pasta, non limitandosi al semplice cono o coppetta. Ribaltando così il concetto di gelateria, che da Carapina è stile di vita, contaminazione, esperienze, anzi, come usa comunicare Simone sui social, #carapina è #happiness.

© Riproduzione riservata